CATANIA – L’inferno di spari e sangue è scoppiato attorno alle 13 di oggi. Il secondo piano dell’alloggio popolare che svetta in via Santo Cantone è stato il macabro teatro di una scorribanda che ha provocato due feriti: uno dei quai in fin di vita, si tratta di un 27enne albanese, ricoverato all’ospedale Garibaldi Centro dopo essere stato centrato con un colpo di pistola tra lo zigomo e la tempia.
L’altra vittima, di quello che assume i contorni di un vero e proprio agguato, è un 42enne italiano. Perforato alla gola (con il proiettile che lo ha attraversato fino ad uscire) e trasportato in codice rosso al Policlinico: non sarebbe in pericolo di morte. L’uomo, probabilmente, nel tentativo di mettersi in salvo, si è lasciato cadere dal secondo piano, attutendo la caduta per via del materiale che si trovava presente nel cortiletto sottostante.
Gli interrogativi
Ma è la ricostruzione della dinamica che resta ancora tutta da mettere assieme. Quale mano ha premuto per almeno due volte il grilletto? E’ presumibile che una terza persona fosse sul posto (e che dunque ha sparato) e che sia poi fuggita via? Si tratta di una “vendetta” per avere occupato abusivamente l’immobile? Solo ipotesi, ovviamente. Ma tutte al vaglio degli inquirenti.
Gli uomini della Scientifica della Polizia si sono portati sul posto e stanno analizzando palmo per palmo il luogo della sparatoria. Perlustrate anche le aree adiacenti: probabilmente alla ricerca di un’altra arma, oltre l’unica rinvenuta dagli agenti all’interno dell’appartamento.
Le indagini
Le indagini, come detto, proseguono. A coordinarle, il Sostituto procuratore Martina Bonfiglio.