PALERMO – Era salito su quell’autobus per tornare a casa, ma alla fine è rimasto lì, a terra, al capolinea della stazione centrale, dove un autista dell’Amat l’avrebbe strattonato e preso a calci per farlo scendere dal mezzo. Il motivo? Una sigaretta, che un pensionato di settantasette anni, Salvatore Lo Cascio, avrebbe visto fumare all’autista intento a guidare.
L’anziano si è quindi avvicinato al dipendente dell’Amat per chiedergli di spegnerla, visto che il mezzo era ormai pieno di fumo, ma niente. Quando Lo Cascio ha ribadito la propria richiesta per la seconda volta, la reazione dell’autista sarebbe immediatamente stata violenta, al punto da arrivare a sputare in faccia al pensionato, come confermano dalla Polfer, a cui la vittima dell’aggressione ha raccontato tutto.
I poliziotti in servizio alla stazione ferroviaria sono infatti stati attirati dalle urla di una ragazza che, scesa dall’autobus in piazza Giulio Cesare ha visto l’anziano a terra, dolorante. E’ stata proprio la giovane a fornire una prima ricostruzione di quanto successo, una dinamica poi confermata dall’anziano stesso, che abita nella zona di Falsomiele.
La linea 230, sulla quale era inizialmente a bordo, l’avrebbe condotto proprio nel suo quartiere, ma in realtà la giornata del pensionato si è conclusa in ospedale, da cui è stato dimesso con quindici giorni di prognosi. Quando è stato lanciato l’allarme, infatti, sul posto è arrivata anche un’ambulanza del 118 che ha trasportato la vittima al policlinico, dove è rimasto ricoverato qualche giorno.
Alla polizia l’anziano ha raccontato ogni dettaglio, descritto con accuratezza tutte le fasi che hanno portato alla violenza e fornito un identikit del conducente del mezzo, che è stato individuato dalla polizia ferroviaria e denunciato all’Autorità giudiziaria. Si tratta di un impiegato dell’azienda di via Roccazzo di cinquantasette anni.
Dall’Amat non è stato possibile ottenere alcuna dichiarazione, mentre dal Comune è l’assessore Cesare Lapiana ad invitare i vertici aziendali a fare chiarezza, richiedendo di disporre una immediata indagine interna per verificare quanto effettivamente successo al fine di valutare l’eventuale adozione di provvedimenti di qualsiasi tipo.