PALERMO – La decisione è stata presa dopo le indiscrezioni giornalistiche riguardanti le presunte perplessità sollevate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in merito alla legge regionale di riferimento sulla stabilizzazione dei lavoratori Asu. Non ci stanno proprio le sigle sindacali. Ugl Lavoratori Asu, Unione Generale del Lavoro Sicilia, Confintesa, Uil Temp e Cobas – Codir hanno chiesto attraverso una nota congiunta ufficiale inoltrata via pec un incontro con l’assessore regionale al Lavoro Antonio Scavone.
Sembrerebbe, infatti, essere proprio un’odissea quella dei 4.571 lavoratori Asu (ovvero quelle persone in posizione di svantaggio nel mercato del lavoro che ricevono un sussidio Inps per lo svolgimento di attività di pubblica utilità) che finalmente dopo 25 anni hanno visto uno spiraglio di luce con l’approvazione da parte dell’Assemblea Regionale Siciliana della legge regionale 9 del 15 aprile 2021 che garantisce la stabilizzazione di questi lavoratori. Tuttavia, dopo l’approvazione, il Governo nazionale, avrebbe, secondo alcune indiscrezioni, intenzione di impugnare la legge regionale. Il motivo? Sempre sembrerebbe che per Roma la legge sia incostituzionale.
Tutto ciò, chiaramente, porterebbe a rimettere in discussione la tanto agognata stabilizzazione. Da qui la richiesta da parte dei sindacati di un incontro con l’assessore regionale al Lavoro Antonio Scavone. Sulla questione è intervenuto dalla segreteria regionale Ugl Funzione Pubblica il responsabile Precariato Nino Lucchese. “A nostro modo di vedere – commenta Lucchese – risulterebbero inaccettabili sia la mancata propedeutica interlocuzione Regione-Stato sia l’atteggiamento del Ministero che porrebbe dubbi sulla misura mentre lo Stato medesimo autorizza con leggi proprie la stabilizzazione dei lavoratori Asu pagati con fondi nazionali. Chiaramente, spero in un lieto fine – continua Lucchese – , nel caso contrario non faremo mancare il nostro apporto e supporto ai lavoratori in tutte le sedi istituzionali (sia regionali sia statali). I lavoratori Asu della Regione Siciliana – conclude Lucchese – hanno il diritto, dopo oltre venti anni di precariato pubblico, alla stabilizzazione. Al pari di tutti gli altri Asu nazionali”.