CATANIA – “Il nuovo impianto catanese per la produzione di substrati di carburo di silicio, per cui Stm aveva acquistato dal Comune un terreno alla Zona industriale, è a rischio.
I vertici della multinazionale, oggi in videoconferenza, hanno confermato il progetto strategico ma hanno pure ammesso che potrebbe essere realizzato in altre nazioni dove le agevolazioni per l’impresa, particolarmente quella hi-tech, sono decisamente superiori”.
Lo afferma il segretario generale della Uilm di Catania, Giuseppe Caramanna, che aggiunge: “Rivolgiamo un appello a Stato e Regione rivolgiamo un appello: facciano di tutto perché Catania non perda un’opportunità irripetibile.
È in gioco la creazione di 350 posti di lavoro e una fetta del futuro di Etna Valley. Allo stato attuale il cantiere per la costruzione dell’impianto nel nostro territorio è fermo, ma la fabbricazione di substrati di carburo di silicio non può certo attendere. Questa produzione innovativa, sviluppata dalla ricerca Stm proprio nello stabilimento catanese, è decisiva per lo sviluppo della mobilità elettrica.
Avevamo esultato lo scorso anno quando la multinazionale aveva annunciato un piano per far nascere in terra d’Etna quella che i quotidiani specializzati avevano definito una Silicon Carbide Valley. Adesso, vogliamo scongiurare che un sogno vada in frantumi per difetto di lungimiranza, per miopia, degli enti pubblici”.