PALERMO – Gimkana tra i cantieri e strade impercorribili sulle Madonie. Viabilità in tilt, tra interruzioni e riduzioni di carreggiata, lavori di manutenzione e, in ultimo, la chiusura dello svincolo di Tremonzelli e del ponte che collega Blufi a Castellana Sicula.
Oltre ai disagi, cresce la rabbia: “La situazione è insostenibile”, denuncia il presidente dell’Unione Madonie Pietro Macaluso: “Bisogna intervenire e porre rimedi urgentemente”. Quindi l’allarme, seguito dalla richiesta di un incontro “urgentissimo” all’assessore alle Infrastrutture Alessandro Aricò, al sindaco della Città metropolitana Roberto Lagalla, al dirigente del dipartimento dell’Anas e al responsabile della protezione civile Salvatore Cocina.
Ma andiamo con ordine. “Chi vive nelle alte Madonie può accedere all’autostrada A19 Palermo-Catania attraverso lo svincolo Irosa, oppure da Tremonzelli e da Resuttano”, spiega il presidente dell’Unione Madonie. “Da quasi due anni, ormai, il viadotto che da Blufi porta a Castellana, e viceversa, è stato chiuso per motivi di sicurezza”. Le indagini hanno infatti rilevato che il ponte San’Andrea presenta un leggero scalzamento della pila coinvolta. “Nulla di trascendentale – sottolinea Macaluso -. Essendo però stato dichiarato dai tecnici che il ponte ‘non verifica’, ovvero non è sicuro, la Città metropolitana di Palermo ne ha disposto la chiusura”. Non senza creare disagi a residenti, pendolari, aziende e turisti.
Macaluso: “Chiusura viadotto Castellana-Blufi: un danno per le Madonie”
Secondo Macaluso, la chiusura del viadotto Castellana-Blufi “sta creando un danno immane non solo alla viabilità, anche all’economia delle Madonie”. I tempi di percorrenza, poi, si sono allungati, e anche parecchio, perché devono essere attraversati quasi tutti i Comuni.
Altro capitolo: i turisti. Sono “vittime” di una viabilità disastrata. “Spesso li vediamo spaesati e disorientati – racconta Macaluso -, la segnaletica stradale non è sempre visibile e la tecnologia non sempre aiuta. Se uno si trova, ad esempio, a Petralia Soprana o a Castellana e utilizza il navigatore, questo al 90% fa imboccare la strada della Castellana-Blufi chiusa al traffico da 20/21 mesi. Un’automobilista è quindi costretto a tornare indietro per rimboccare l’autostrada, percorrendo almeno 30 km in più”.
Il grido di rabbia: “Chi di competenza si assuma le responsabilità”
“Chi di competenza si assuma adesso le responsabilità”. È il monito perentorio di Macaluso: “Abbiamo sollecitato più volte le autorità competenti, senza ricevere riscontro. Ci è stato detto che avrebbero provveduto. Ma cosi non è stato”.
La nota dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture
Qualche soluzione tampone, in realtà, è stata presa. Alessandro Aricò, assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, ha annunciato di aver già dato mandato al Dipartimento regionale Tecnico di convocare una riunione con i tecnici della Città metropolitana e fare il punto sulla situazione. Inoltre, “per quanto riguarda la chiusura dello svincolo di Tremonzelli – ha chiarito nei giorni scorsi Aricò – l’Anas ha da tempo programmato e appaltato i lavori di manutenzione stradale e messa in sicurezza dello svincolo, a partire dal 2 maggio. E ha rinviato la chiusura dello svincolo di un mese per trovare soluzioni meno impattanti sul traffico del comprensorio, chiudendo dal 1 giugno solo l’uscita interna che dalle Madonie porta sull’autostrada A19 in direzione Catania, lasciando liberi sia gli accessi autostradali in ambedue le direzioni, che l’accesso interno all’autostrada verso Palermo”.
Relativamente al Ponte di Blufi, “l’assessorato lavora da settimane con la Città metropolitana per trovare idonee soluzioni alla sua riapertura nelle more che la stessa ex provincia possa procedere ai lavori di manutenzione straordinaria del Ponte”, ha spiegato ancora Aricò.
“Ponte chiuso da 20 mesi, situazione insostenibile”
“L’assessore è venuto a San Mauro Castelverde circa due mesi fa e ha detto che avrebbe risolto il problema in breve tempo, ma è già passato un mese e mezzo -incalza Macaluso-. Il problema va avanti da quasi due anni, e i cittadini madoniti hanno bisogno di risposte. La bontà e la pazienza hanno un limite”.
La strada chiusa da Castellana a Blufi e gli interventi sulla strada provinciale che dallo svincolo di Irosa porta a Blufi, rendono la situazione “insostenibile”. A questo si aggiungono poi i lavori nei pressi della Madonna dell’Olio e quindi la chiusura della strada provinciale che collega lo svincolo Irosa a Blufi. Disagi sopra disagi, insomma.
Disagi e strade chiuse in direzione Catania
Come se non bastasse, “l’Anas ha chiuso la strada in direzione Catania dallo svincolo di Irosa. Ciò significa che chi vive a Castellana e deve andare verso Catania, ad esempio con un mezzo pesante, deve arrivare ad Alimena, mentre con un’auto non può percorrere la strada per Irosa direttamente da Blufi, ma deve allungare il percorso e finire a Bompietro per poi, attraverso la frazione di Locati, agganciarsi alla strada che porta a Irosa”, ragiona Macaluso.
Le strade provinciali, e in parte anche statali, sono al limite della percorribilità. Ad aggravare la situazione “c’è la chiusura di tre punti della viabilità, fondamentale per il collegamento sull’autostrada Palermo-Catania, quindi occorre allungare i tempi per poter raggiungere le città. Chi viene verso le Madonie, altrettanto ha difficoltà a raggiungerci”.
L’allarme: “Crollo e danno all’economia delle Madonie”
Tutto questo, secondo Macaluso, determina un crollo e un danno all’economia: “Le aziende che pensano di investire sul territorio, vedendo che per riaprire un ponte passano due anni, e per fare un lavoro di manutenzione ne trascorrono altri due, arretrano inevitabilmente e non investono più sul territorio. È un peccato. Non si può condannare una comunità madonita in questa maniera. Non si può decidere di chiudere una strada e non rendersi conto dei disagi che colpiscono una comunità di 30.000 abitanti”.
Per mettere in sicurezza un ponte a causa di un pilone sono stati fatti sopralluoghi dai tecnici della Regione, della città metropolitana, della Protezione Civile. “Ma a noi non servono le passerelle – conclude Macaluso -. Vogliamo soluzioni concrete e il più rapide possibili. Da oltre 20 mesi il ponte è chiuso. In quest’arco temporale non c’è stato il tempo di mettere in sicurezza la strada? Si tratta di aggiustare un pilone e non un’intera autostrada. Così facendo scoraggi le persone. Cresce il malcontento. La pazienza è finita. Dobbiamo per forza indire uno sciopero?”.