Tagli ai regionali, il governo apre | Ma i sindacati si dividono ancora

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02 Aprile 2015, 20:55

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PALERMO – Il governo Crocetta apre ai sindacati sulle modifiche alle norme in finanziaria che riguardano i 16mila dipendenti della Regione. Il responsabile dell’Aran, Claudio Alongi, ha riferito nel corso dell’incontro di oggi la disponibilità dell’esecutivo a rivedere il meccanismo dei prepensionamenti. Sarebbe il lavoratore a decidere in modo volontario se andare in pensione o meno avendone i requisiti, nel primo caso manterrebbe il sistema misto contributo-retributivo se assunto prima del 2014, nel secondo caso perderebbe il diritto passando al sistema contributivo puro. Il governo prevede tuttavia delle penalizzazioni ancora da quantificare, mentre rimane aperta la questione del Tfr per la scarsa liquidità nelle casse del fondo pensioni ma anche su questo punto le parti potrebbero trovare una intesa.

Verrebbe cassato il vincolo del 2020 attualmente previsto per il passaggio al sistema contributivo per tutti i dipendenti, anche per chi al momento, sono circa 6mila, hanno il doppio sistema. I sindacati hanno chiesto all’Aran di mettere tutto per iscritto, l’incontro è stato aggiornato a martedì prossimo. Se il governo non presenterà il documento per la firma i sindacati sono pronti allo sciopero e a una massiccia mobilitazione, in caso di esito positivo invece si proseguiranno le trattative sulle altre questioni aperte, mobilità, permessi sindacali, riclassificazione.

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“Abbiamo colto – hanno dichiarato il segretario generale della Cisl Fp Gigi Caracausi e il segretario generale di categoria Paolo Montera – l’apertura del governo alle nostre richieste. Adesso però lo aspettiamo al varco. E’ passato chiaro il concetto – hanno aggiunto Caracausi e Montera – che i Tfr dei dipendenti non si toccano e che non può essere nemmeno applicata la norma pre-Fornero per i prepensionamenti. Sia il presidente Crocetta che gli assessori Baccei e Leotta hanno assunto impegni precisi. Adesso attendiamo la data prevista dal protocollo d’intesa firmato a Palazzo d’Orleans (il 10 aprile). A quel punto capiremo se questo governo rispetta la parola data o se invece sceglierà la strada della menzogna. La Cisl Fp – concludono – tiene gli occhi ben aperti. E in caso di comportamenti scorretti è pronta a reagire con forza”. Anche i Cobas Codir hanno annunciato che attenderanno “la presentazione martedì prossimo di una proposta per iscritto – ha dichiarato il segretario generale Dario Matranga – solo a quel punto valuteremo se scendere in piazza”.

Scettica invece la Cgil, che insieme alla Uil non aveva firmato il protocollo d’intesa a Palazzo d’Orleans. “Questo tavolo all’Aran – dichiara il segretario regionale della Funzione pubblica Cgil Enzo Abbinanti – è solo un maldestro tentativo del governo di prendere tempo in attesa di decidere quale bilancio e finanziaria debbano varcare la soglia dell’Ars. La Fp Cgil, dopo l’ennesimo inutile incontro che rinvia ancora la definizione delle singole questioni poste, ha proposto l’unità dell’azione sindacale per riunificare il mondo del lavoro pubblico regionale in un unica battaglia che contrasti le politiche di smantellamento e riduzione dei diritti portate avanti dai governi nazionale e regionale. A questo punto è necessario tornare in piazza al più presto con la forza delle nostre ragioni.”

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02 Aprile 2015, 20:55

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