Taglio rotte Alitalia in Sicilia| Raccolta firme di Articolo 4 - Live Sicilia

Taglio rotte Alitalia in Sicilia| Raccolta firme di Articolo 4

Dal 16 settembre prossimo il partito avvierà "una grande battaglia per il diritto alla mobilità dei siciliani ed alla continuità territoriale sottolineando come la scelta della compagnia determini una penalizzazione anche l'industria turistica".

PALERMO – Una raccolta di firme per “una petizione popolare contro la marginalizzazione del territorio siciliano dovuta alla cancellazione dei voli da e per la Sicilia da parte di Alitalia e Airone”. La lancia Articolo 4 che, dal 16 settembre prossimo, annuncia avvierà “una grande battaglia per il diritto alla mobilità dei siciliani ed alla continuità territoriale sottolineando come la scelta della compagnia determini una penalizzazione anche l’industria turistica”.

“La situazione che si determina è inaccettabile – si legge in una nota del movimento -. Ci rivolgiamo ai governi nazionale e regionale perché si attivino immediatamente per evitare che la continuità territoriale in Sicilia resti in balia delle scelte delle compagnie aeree. Il nostro messaggio è forte e vogliamo che la protesta parta dal basso raccogliendo le firme che rappresentino l’indignazione dei siciliani penalizzati in modo inconcepibile”.

“Come accaduto in Sardegna – propone Articolo 4 – Governo e Regione diano vita non a interventi assistenziali, sui quali la Sicilia non vuole più puntare, ma a sistemi compensativi attraverso tratte sociali per garantire lo spostamento degli isolani, ma anche l’incentivazione di mezzi di trasporto di qualità per favorire il turismo di fascia medio alta, considerato che il mezzo aereo è l’unico sul quale la Sicilia possa contare visto che l’alta velocità ferroviaria si ferma a Napoli”.

“E’ una grande battaglia di civiltà – conclude la nota del movimento – e di pari opportunità fra territorio e cittadini italiani ed europei come i siciliani vogliono sentirsi”.

“Trovo gravissimo che la compagnia aerea Alitalia-Etihad abbia annunciato la sospensione di diversi collegamenti nazionali ed internazionali da e per la Sicilia. Inoltre dal prossimo 1 ottobre AirOne ha deciso di chiudere la propria sede di Catania ma anche di cancellare i voli diretti per Monaco, Mosca, Berlino, Amsterdam, Parigi, San Pietroburgo. Mentre i voli nazionali sono stati cancellati da e per Bologna, Torino, Venezia, Verona. Lo stesso discorso vale per l’aeroporto palermitano Falcone e Borsellino di Punta Raisi. Non vogliamo più subire mortificazioni da una politica scellerata che tende a cancellare la Sicilia dall’intero sistema dei trasporti nazionali. Abbiamo pagato di tasca nostra, quale cittadini siciliani, al pari di quelli del Trentino o della Lombardia per il risanamento dell’Azienda “colabrodo” Alitalia che, dopo anni di sperperi sempre “destinati” alle rotte di collegamento nazionali ed internazionali che privilegiavano al 80% le città del centro-nord con tutto l’indotto che ne derivava, si è riciclata in terra araba ed ha deciso di intraprendere una nuova politica aziendale che, guarda caso, parte con un atto che è una penalizzazione delle rotte siciliane. Il Governo nazionale assiste in totale silenzio a questa nuova mortificazione della nostra economia regionale ed al relativo isolamento turistico cui la Sicilia con questo piano di tagli è inevitabilmente destinata. Questa volta però non resteremo, da parlamentari regionali – sia pure in questo caso senza uno specifico ruolo di azione – in silenzio attendendo che il nostro destino venga deciso nelle oscure stanze di qualche palazzo romano o milanese. Come gruppo parlamentare del PDR chiederemo ad ogni singolo deputato di sottoscrivere ed integrare, con propri contributi , una mozione ad hoc da noi redatta, che verrà consegnata “brevi manu”, auspichiamo con le adesioni di tutti i 90 deputati, al premier Matteo Renzi nel corso della sua prossima visita istituzionale in terra di Sicilia. L’alternativa all’isolamento dei trasporti cui verrebbe a trovarsi l’Isola è rappresentata, a nostro giudizio, da una forte azione popolare di cui fin d’ora annunciamo di volerci far carico in caso di negligenza da parte del governo nazionale rispetto alle nostre ovvie richieste”. Lo afferma Giuseppe Picciolo, capogruppo del Patto dei Democratici per le Riforme-Drs all’Ars.


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