“Io peggior portiere della storia della Premier League? Opinione rispettabilissima, ma in Inghilterra ho giocato solo quattro partite. E solo nelle ultime due le mie prestazioni sono state pessime. Nella prima, a Liverpool, fui premiato come migliore in campo. Sono sceso in campo contro il Palmeiras e abbiamo vinto la Coppa Intercontinentale…”. La classifica stilata dal Times condanna senza appello il palermitano Massimo Taibi, adesso numero uno dell’Ascoli in serie B, passato alla fine del 1999 dal Manchester di Sir Alex Ferguson.
Quanto la feriscono i giudizi che arrivano da Oltremanica?
“Poco, anzi niente. Gli inglesi vivono di classifiche, qualche mese fa un altro giornale aveva stilato una graduatoria simile, ma già allora avevo dichiarato che non mi frega niente di simile opinioni. Rispetto le idee di tutti, ma in Inghilterra ho sbagliato due partite su quattro, nell’ultima in particolare ho preso cinque gol…”
Insomma è bastato poco per essere nominato re dei bidoni e soprannominato, non si sa bene perchè, il cieco di Venezia…
“Credo che per giudicare qualsiasi calciatore servano almeno sei mesi, se non una stagione intera. Mi spiace che certi giudizi abbiano questa risonanza in Italia. Tutti mi danno anche fin troppa importanza, sono un portiere normale e credo di aver fatto una buona carriera. Se gli inglesi m’avessero definito meteora lo capirei, visto che sono rimasto in Inghilterra solo pochi mesi e poi sono dovuto rientrare a casa per motivi personali”.
Come spiega questo accanimento?
“Forse contribuisce il fatto che sia italiano. Tornando indietro non so se accetterei di fare quell’esperienza…”.
Cambierebbe qualcosa del suo passato inglese?
“Arrivai a stagione iniziata, con una preparazione diversa. Non era semplice inserirsi. Il Manchester United, comunque, è un club stupendo e sono orgoglioso di averne fatto parte”.
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