10 Settembre 2024, 06:02
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Assessore Edy Tamajo, uomo record delle scorse elezioni europee, come valuta il momento di Forza Italia. Ci sono critiche e spifferi. Vede una comunità divisa?
“Ogni comunità è fatta da diverse anime e di conseguenza da diverse opinioni seppur legate tutte dagli stessi ideali. Posso dire che la gente che incontro quotidianamente e il mio lavoro con il mio staff sono in linea con il governatore Renato Schifani e il segretario Antonio Tajani”.
Lei ha ribadito, di recente, la sua lealtà politica al presidente Schifani, affermando che è il candidato naturale al secondo mandato. Vuol dire, secondo logica, che Edy Tamajo rinuncia a candidarsi per Palazzo d’Orleans…
“Le auto candidature non sono vicine al mio mondo politico. Continuo a ripetere che a oggi l’unico candidato naturale per il secondo mandato come presidente della Regione è Renato Schifani. Tante sono le vertenze che sono state risolte sotto la sua guida e grazie al suo governo del quale sono onorato di fare parte. Una tra tutte? La vicenda dell’ex Blutec di Termini Imerese. Gli operai e la cittadinanza hanno ricevuto risposte concrete dopo oltre dieci anni di silenzi e false promesse”.
Il suo rapporto con il presidente è stato raccontato in vari modi, anche in chiave conflittuale. Ci dice come stanno le cose?
“Esiste una citazione in latino: ‘divide et impera’. Probabilmente dai racconti non conformi alla realtà qualcuno cerca di speculare e agitare le acque. Da sempre cerco di stare lontano dalle polemiche. Sono abituato a lavorare tanto, quotidianamente, a stretto contatto con il presidente, i deputati regionali, il mio direttore generale, Carmelo Frittitta e tutto il mio staff. Quando ho un po’ di tempo libero, faccio sport e sto con la mia famiglia. Stop”.
Sull’autonomia, però, sembrate pensarla diversamente. Conferma?
“Non è proprio così. Sul mio blog mi sono permesso di fare un appello per cercare di ascoltare tutte le anime protagoniste rispetto all’autonomia. Sono stato e sono in perfetta sintonia con il presidente Schifani che, a Bellaria, durante la riunione giovanile nazionale di FI, ha rilasciato dichiarazioni, ribadendo concetti e opinioni che mi hanno sempre ispirato. Il dibattito è aperto. Il presidente e il segretario Tajani, vigileranno affinché non ci sia un’Italia a due velocità, perché non interessa a nessuno, né al Nord e né al Sud. Se cresce il Sud cresce l’intero Paese”.
Le sue posizioni, sul Pride e sull’autonomia, hanno avuto un riscontro critico, per Fratelli d’Italia, dall’onorevole Carolina Varchi. Ritiene che questo possa essere un problema?
“Ho un ottimo rapporto con l’onorevole Varchi. Le mie posizioni non sono isolate rispetto ai valori del partito di cui mi onoro di fare parte. Dobbiamo lavorare per un centro destra moderno e plurale, capace di farsi carico dei cambiamenti soprattutto della società sempre tenendo al centro la persona umana e i suoi diritti. Mi pare che su questa linea si muova con decisione il segretario Tajani”.
Come sono i suoi rapporti col sindaco di Palermo, Roberto Lagalla? Anche lui dovrebbe ricandidarsi per il secondo mandato?
“I rapporti con il sindaco Lagalla sono improntati a rispetto e collaborazione. Credo che il sindaco meriti un secondo mandato, poiché sta governando la città con equilibrio, dedizione e una sincera passione per Palermo. Ha dimostrato di saper affrontare le complessità della città, e un secondo mandato gli permetterebbe di consolidare i risultati ottenuti e portare avanti i progetti avviati per il bene della comunità”.
Stiamo raccontando, con Sos Palermo, molti aspetti difficili. Qual è il suo giudizio?“
Palermo è una città incancrenita da numerose problematiche che si sono accumulate nel tempo, dalle emergenze sociali e ambientali a quelle economiche e infrastrutturali. Tuttavia, qualcosa si sta muovendo. Ci sono iniziative in corso che mirano a risolvere alcune di queste criticità, anche se il percorso è ancora lungo e complesso. Oltre alle soluzioni pratiche, la città avrebbe bisogno di un profondo riscatto culturale, un cambiamento nella mentalità e nell’approccio collettivo che possa finalmente restituire a Palermo la dignità e il rispetto che merita”.
Ma lei, parliamo al momento di fantapolitica, sarebbe disponibile per la carica di sindaco?
“Non è una possibilità che ho preso in considerazione fino a ora. Credo che il ruolo di sindaco richieda una riflessione profonda e un impegno che al momento non ho valutato. Preferisco concentrarmi su altri modi di contribuire alla crescita e al miglioramento della città”.
Si è pentito di avere rinunciato al seggio europeo?
“No. Continuo a rimanere a disposizione del partito Forza Italia per la sua crescita e per la sua unità”.
Edy Tamajo come vede il suo futuro?
“Con fiducia e ottimismo, consapevole che ogni sfida può essere trasformata in un’opportunità. Con una visione attenta e inclusiva. Intendo continuare a costruire, passo dopo passo, un percorso che unisca pragmatismo e ideali, sempre guidato dal desiderio di migliorare la vita di noi tutti. Guardando avanti, con il cuore aperto al dialogo e la mente rivolta al bene comune. Sono convinto che il futuro riserverà grandi possibilità per chi saprà coglierle con saggezza e determinazione”.
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10 Settembre 2024, 06:02