Tangenti negli appalti |Due condanne a Palermo

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29 Maggio 2020, 17:31

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PALERMO – Altre due condanne al processo nato dall’operazione della squadra mobile denominata “Cuci e scuci”Sarebbe bastato scucire del denaro, pagando mazzette, affinché alcuni funzionari del Provveditorato per le opere pubbliche di Palermo cucissero addosso all’imprenditore stati di avanzamento lavori generosi e al di là del reale valore.

Il funzionario Claudio Monte è stato condannato a 4 anni, 6 mesi e 14 giorni, e l’imprenditore Franco Vaiana a 4 anni e un mese di carcere. Davanti al giudice per l’udienza preliminare Michele Guarnotta l’accusa era rappresentata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Giacomo Brandini, Maria Pia Ticino e Pierangelo Padova.

L’indagine era nata dalla coraggiosa denuncia di imprenditore edile che non si era piegato alla richiesta di tangenti per la costruzione di una scuola elementare in provincia di Palermo. Alla fine gli investigatori svelarono “uno stratificato sistema corruttivo” negli uffici di piazza Verdi, accanto al Teatro Massimo e di fronte la caserma dei vigili del fuoco.

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L’imprenditore aveva raccontato di minacce, più o meno esplicite, e richieste di cene regali e soldi. Nel dicembre 2017 i poliziotti si presentarono al provveditorato, che dipende dal Ministero dei lavori pubblici, per sequestrare la documentazione. Infine arrivarono le ammissione del funzionario Antonio Casella

In tre avevano già patteggiato: Casella (quattro anni e tre mesi) e gli imprenditori Giuseppe Tunno (2 anni e 1 mesi) e Tommaso D’Alessandro (2 anni). Altri imputati sono sotto processo in ordinario.

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29 Maggio 2020, 17:31

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