PALERMO – I suoi sogni si sono spenti in una domenica di lavoro. Una vita che si snodava tra i turni al cell center Alicos, dove svolgeva assistenza alla clientela per la Tim, e il laboratorio di scultura, in cui aveva realizzato numerose opere, esposte negli ultimi anni in locali e gallerie d’arte della città. Ogni volta Tania vedeva concretizzare i suoi desideri, pian piano la sua passione per la scultura le stava le tanto attese soddisfazioni.
Aveva creato anche una pagina su Facebook, dove inseriva le foto delle mostre e informava dei prossimi eventi che l’avrebbero vista protagonista. L’incidente di stamattina l’ha strappata nel modo più violento dalle braccia di chi la amava, segnando per sempre un vuoto in un momento che, fino ad oggi, era stato di estrema felicità per la ragazza. Tra pochi mesi, a settembre, avrebbe dovuto sposarsi, erano in corso i preparativi per il giorno in cui avrebbe coronato il suo sogno d’amore. Non era madre di due gemellini, come era stato riferito in un primo momento: lo è una sua omonima che ha lavorato presso la stessa azienda.
Tania si dava da fare, come tantissimi giovani della sua età, svolgendo un lavoro che le garantiva uno stipendio: quello al call center di via Filippo Cordova. Un lavoro su turni, che oggi avrebbe dovuto coprire dalle 7 alle 11. I colleghi raccontano che ieri Tania aveva chiesto di lavorare, però dalle 10 alle 14. Una terribile fatalità. Pochi minuti prima delle 10 la trentenne stava attraversando la via Libertà, all’altezza di via Simone Cuccia e quel Fiat Doblò l’ha travolta, lasciandola sull’asfalto bagnato.
E’ stato l’inizio della tragedia, dei soccorsi disperati. Delle lacrime, delle urla a casa dei suoi genitori quando gli agenti della polizia municipale li hanno informati di quanto accaduto. E lo strazio tra i colleghi, che al suo fianco avevano trascorso ore ed ore di lavoro, tra una telefonata ed un’altra.
Tania, che abitava nella zona di Borgo Ulivia a Falsomiele, si era diplomata al liceo artistico e si era poi specializzata in Scultura all’Accademia delle Belle Arti. Aveva anche ottenuto la qualifica di Tecnico nella lavorazione dei metalli preziosi e si era laureata nel 2012 in Arti visive e discipline dello Spettacolo. Una passione che la stimolava, che alimentava la sua curiosità e la voglia di apprendere sempre tecniche nuove per la realizzazione di opere uniche, che ultimamente aveva esposto anche nello spazio artistico di via Alloro e al Palazzo Branciforte. Aveva l’arte nel sangue, Tania. “Già, era curiosa, attenta, studiosa – dice un collega -. Seguiva le sue passioni senza fermarsi mai e senza trascurare nulla. Riusciva ad unire arte, famiglia, lavoro in un modo davvero straordinario”.
E lo si intuisce guardando le sue fotografie. Quella che ritrae con delle sculture che raffigurano dei bambini con dei palloncini colorati in mano. Tania Valguarnera sorride, soddisfatta, per i suoi sogni che diventavano realtà. Proprio sotto a quell’immagine, oggi, ci sono decine di messaggi. “Ti svegli in questa uggiosa domenica mattina – scrive Roberta Bovi – e nonostante il maltempo, sei di buon umore. L’allegria passa in fretta davanti a questa terribile notizia. Rimani basita. Ti fai mille domande, al quale non riesci a trovare una sola risposta. E’ inammissibile che una giovane, futura sposa, perda la vita mentre si reca al lavoro”.