CATANIA – La tassa sui rifiuti aumenta del 9.5%. Anche se la nota diramata dall’ufficio stampa del Comune di Catania parla di aumento contenuto della tares, i cittadini, comuque, si troveranno nel bilancio familiare una spesa maggiorata. La delibera di Giunta, che sarà esaminata domani dal consiglio comunale, prevede l’applicazione della Tares semplificata. Secondo le stime dell’amministrazione, nonostante l’incremento tariffario, per i cittadini ci sarà “un considerevole risparmio rispetto alle previsioni”.
Un esempio pratico. Un aumento contenuto al 9,5% – si legge nella nota del Comune – e che consentirà a una famiglia di quattro persone che abita una casa di 80 metri quadrati di risparmiare ben 128 euro rispetto a quanto avrebbe pagato se l’Amministrazione avesse scelto di applicare il regime tariffario della Tares. Secondo il prospetto chi nel 2012 aveva pagato 302,72 euro per una casa di 80 metri quadrati, quest’anno ne pagherà 331,4784. Ma se si fosse adottata la Tares invece che la sua versione semplificata e la casa fosse abitata da una famiglia di quattro persone, la cifra da pagare sarebbe stata di 459,64 euro, 128,16 in più. E se le persone fossero state cinque, sempre in una casa da 80 metri quadrati, si sarebbero pagati addirittura 508,96 euro.
La notizia scatena reazioni, soprattutto a sinistra. Matteo Iannitti, di Catania Bene Comune, affida il suo pensiero a facebook. Un post dai toni forti, il suo: ” La Giunta Bianco si comporta come un commerciante a tempo di saldi: un maglione costa 10 euro, alza il prezzo a 15 e poi fa lo sconto di 3 euro, gridando al miracolo e al grande affare! La verità, purtroppo, è che di fronte a una diminuzione drastica dei servizi continuano ad aumentare le tasse…e trovano mezzucci per non dirlo apertamente. Evidentemente si vergognano, e fanno bene a vergognarsi”.
Luca Cangemi, segretario Circolo Olga Benario di Rifondazione Comunista, fa un’analisi della situazione in tutta la sua complessità. “Il punto come denunciamo da anni – scrive in un comunicato – è la gestione complessiva del ciclo dei rifiuti. Certo le commistioni d’interessi tra soggetti che gestiscono la raccolta e gestori delle discariche non hanno aiutato e non aiutano. La raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti, collegati a una prospettiva di riduzione delle tariffe, devono uscire dai convegni e divenire scelte amministrative precise e verificabili. I cittadini- conclude Cangemi – hanno bisogno di questo e non di nuovi balzelli”.
Ultimo in ordine di tempo a dire la sua sulle tariffe della Tares è Claudio Melchiorre del Movimento Elettori e Consumatori che parla addirittura di delibera “poco chiara e non approvabile dal Consiglio Comunale. Essa è basata su informazioni a corredo lacunose e mancanti di una possibilità qualsiasi da parte dei contribuenti per controllare che siano chiamati a pagare il dovuto e non quote dovute a colpe o sprechi dell’Amministrazione comunale.”