Bellini, ancora futuro incerto |La proposta della Stancheris - Live Sicilia

Bellini, ancora futuro incerto |La proposta della Stancheris

Si è svolto ieri il faccia a faccia con l'assessore regionale e i vertici della Cgil. Molti sono ancora i punti critici da risolvere, ma sul tavolo sono state lanciate delle proposte.

Teatro Bellini
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CATANIA – Il futuro del Teatro Bellini continua a rimanere incerto, così come la sopravvivenza stessa dell’Ente. La principale causa è da attribuire alla mancata approvazione della legge finanziaria regionale. Ma nonostante il tempo scorra, al Teatro non sono state erogate le anticipazioni in dodicesimi. In parole povere, non ci sono in cassa le risorse per poter pagare gli stipendi maturati e correnti. La Regione però propone un indirizzo di Giunta per l’accredito dei 4/12 delle somme previste nel testo della nuova manovra finanziaria (questo vale sia per il Bellini che per lo Stabile di Catania). Ciò permetterebbe, intanto, di poter pagare gli stipendi arretrati e riavviare le attività bloccate anche per altre ragioni. Per il segretario generale della Camera del lavoro Giacomo Rota, il segretario confederale della Cgil di Catania Giovanni Pistorio e il segretario di Slc Cgil, Davide Foti, è questa, in sintesi, la fotografia attuale della vertenza del “Bellini” alla luce della riunione tenutasi ieri mattina nella sede del teatro Sangiorgi, tra i vertici dell’ente, i sindacati e l’assessore regionale Stancheris. Presenti i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Libersind e Cisal, e una delegazione di lavoratori. Sino ad oggi è stato impossibile procedere alla programmazione della stagione in quanto, come sottolineano Rota, Pistorio e Foti, “a causa di alcune decisioni, tutte interne alla burocrazia regionale, era venuta meno la figura del direttore artistico a cui va la responsabilità di tracciare le linee di indirizzo e definire il cartellone della stagione.

Questo vuoto è stato colmato solo alcuni giorni fa con la riconferma del maestro Xu Zhong. A questo punto gli organi gestionali dell’ente -di cui il sindacato attende l’insediamento del consiglio di amministrazione, come annunciato già un anno fa- devono fare le proprie scelte rispetto al riavvio delle attività. Quale potrà essere il risultato anche in considerazione dei ritardi che non hanno pari in nessun’ altra parte del mondo? Per poter procedere è però necessario potersi avvalere dell’opera degli stagionali e dei precari, ed il perché deve essere chiaro per tutti. A causa del blocco del turn over parecchi ruoli previsti in pianta organica perché necessari all’esercizio delle attività, sono stati ricoperti dai precari (sessanta) e pertanto questi vanno stabilizzati ed assunti a tempo indeterminato”.

La Cgil e la Slc Cgil hanno molto apprezzato l’idea della Regione di voler fare sottoscrivere a tutte le più importanti istituzioni culturali un protocollo per la circuitazione delle attività culturali in Sicilia, quindi anche all’Istituto Musicale V.Bellini che era stato escluso nella prima scrittura del protocollo; “si tratta di un’iniziativa che potrebbe avere come conseguenza una reale moltiplicazione dell’offerta culturale, ma che per il sindacato non dovrà assolutamente comportare l’eventuale e grave rischio del taglio delle risorse . Sarebbe invece assolutamente d apprezzare, quale misura necessaria per la lotta agli sprechi, l’istituzione del Fores (fondo per lo spettacolo) che però necessita di un regolamento di attuazione che premi qualità e quantità”. Sui Teatri lirico-sinfonici regionali grava, comunque, pesantemente l’ipoteca dei debiti fuori bilancio maturati nel corso degli esercizi precedenti. “Si tratta di impegni presi senza la necessaria copertura finanziaria, e quotidianamente gli enti ricevono innumerevoli decreti ingiuntivi per la forniture di beni e servizi non pagati. – continuano Rota, Pistorio e Foti- E’ chiaro che a fronte di eventuali responsabilità da accertare è giusto che qualcuno in caso di dolo paghi, ma nel frattempo bisogna mettere al riparo gli enti dal danno che ne sta derivando. E’ quantomeno opportuno che venga ridiscussa l’ipotesi del RIS, il fondo attraverso il quale dovrebbero essere liquidate, previo congruo e capillare accertamento, tali importi”.

 Per quanto riguarda l’utilizzo del coro del Bellini per le produzioni estive a Taormina, a Siracusa, al teatro antico di Catania, e dei Teatri di Pietra in genere, per la Cgil è opportuno che ci sia una attenta regia . Non sarebbe utile che, mentre si parla di circuitazione delle attività culturali tra i teatri siciliani, la stessa Regione Sicilia, nello stesso tempo, assegni alla gestione di terzi spazi e risorse pubbliche, che non sono mai a costo zero. Infine, la Cgil e la Slc Cgil sottolineano “l’assoluta priorità di salvaguardia dell’identità dei teatri della Sicilia orientale, Bellini e Stabile in testa, poiché a fronte di un’eventuale gestione unica non può essere sacrificato il valore culturale e storico dei enti territoriali dal prestigio consolidato e riconosciuto universalmente”.


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