Tedino: “Lobotka mi piace molto |Zamparini sa quello che voglio”

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13 Luglio 2017, 13:08

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BAD KLEINKIRCHHEIM (AUSTRIA) – Il giorno zero, un giorno che Tedino definisce come il primo di scuola. Subito dopo il primo allenamento in quel di Bad Kleinkirchheim, a parlare in conferenza stampa è stato come di consuetudine il tecnico. Dopo il giorno della presentazione, Bruno Tedino è tornato a parlare ma l’obiettivo è sempre lo stesso: niente vicende societarie, testa soltanto al campo: “Credo sia troppo presto per vedere che clima ci sia – racconta Tedino – Mi ha fatto molto piacere leggere gli attestati di stima, sono convinto che cl lavoro si possano migliorare determinate situazioni. Certo, i solo due ore non possono esserci convinzioni, ma solo dei principi da portare avanti, soprattutto un comportamento e un atteggiamento di educazione sportiva, determinazione e volontà, compattezza, tra noi società e calciatori. Abbiamo un compito difficile, c’è un’aria magari non proprio positiva ma abbiamo un impegno. Sono convinto che più siamo più gli ostacoli saranno superati. Contiamo di portare passione, volontà e competenza, amando questo lavoro. Lo facciamo in una città con un blasone e una qualità importante in giro per il mondo. Siamo orgogliosi di rappresentarla”.

Un primo allenamento che è servito più che altro a togliere qualche ruggine estiva, ancora troppo presto per tracciare un primo bilancio: “Un gruppo è tale quando ci si spinge l’un l’altro – prosegue Tedino – Nel fare a botte con un dito, si finisce al muro. Bisogna invece stringere le dita, creare un gruppo forte per diventare un rullo compressore. Questi principi vanno messi subito in chiaro. Secondo me non è presunzione, è un modo per far capire che il Palermo può essere molto forte. Sono convintissimo che la squadra abbia mezzi importanti per fare un campionato di vertice e andare in A”. A centrocampo, però, il tecnico rosanero è consapevole che serve qualche innesto: “Desiderare è una parola pesante, ma a centrocampo siamo pochi e mi piacerebbe avere un altro centrocampista. Coronado è un centrocampista avanzato, in mezzo abbiamo Jajalo e Chochev, in più dovrebbe arrivare Gnahoré, però ci sono 42 partite… obiettivamente non siamo in tantissimi. Valuteremo anche i ragazzi a disposizione. Se non arriva nessuno, non ne farò un dramma”.

Proprio parlando di centrocampo, il nome che maggiormente piace a Tedino è quello di Lobotka ed il tecnico rosanero non ne fa segreto: “Lobotka mi piace moltissimo, sa ricoprire diversi ruoli e ha molta vitalità, una comprensione del gioco importante. Può giocare mezzala, interno e mediano, uno di quei giocatori che fa divertire perché non molla mail. Come per ogni giocatore importante, però, c’è una trattativa in corso e non posso intervenire”.

Stamattina Tedino ha avuto modo di incontrare Maurizio Zamparini, qualche battuta in campo durante l’allenamento alla SportArena e belle parole spese dal patron davanti la stampa: “Lo ringrazio per le parole spese, mi fa piacere. Inutile fare i falsi, io sono abituato a far di più quando sento la fiducia. Abbiamo un compito importante, far scattare la molla in tutto l’ambiente palermitano. Ho sempre messo la faccia in tutto quel che ho fatto, sono un uomo forte e con energia, ho motivazioni per far bene e sentiamo questo tipo di dovere”.

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“Il presidente è innamorato del calcio e conosce questi giocatori, arriva e chiede notizie, quindi è normale che dia le sue indicazioni – prosegue Tedino – A me piace confrontarmi con lui, perché è una persona totalmente a disposizione del Palermo calcio. Sono convinto che questa stagione sarà una soddisfazione per lui, è disponibile a migliorare la squadra. Sull’aspetto tattico però è tutto dell’allenatore, avendo due esterni come Rispoli e Aleesami devo trovare un sistema equilibrato e pensato per le loro caratteristiche. Si parte da concetti come il 3-4-3 o il 3-4-1-2 o il 3-4-2-1″.

Un tema che invece sta a cuore al tecnico è quello legato al portiere. Si aspetta per un vice Posavec, ma Tedino ha già una sua gerarchia che vede un titolare chiaro: “Reputo Posavec un giocatore molto forte e di prospettiva. Come tutti i giovani, esclusi i fuoriclasse, va sostenuto. Tutti i giocatori devono avere fiducia e stare sereni, perché tutti sbagliano. Posavec ha bisogno di essere sorretto e, secondo noi, di avere una guida all’interno per migliorare, per sbagliare in serenità. Se viene un portiere esperto che non lo fa migliorare, ma col quale deve giocarsi il posto, non è una scelta intelligente. Ci serve invece un portiere che sappia quale sia la sua posizione. Posavec ha un futuro roseo e ci crediamo tutti: da Sicignano a Lenisa passando per tutto lo staff. A parte lui, non ci sono gerarchie”.

Chiosa finale di Tedino con un appello nei confronti della città, attualmente disinnamorata della propria squadra ma che il tecnico conta di riportare dalla propria parte: “Sono sempre stato abituato a lavorare sodo e secondo me è l’unica cosa da fare, il primo passo è dimostrare di avere attitudini alla città e alla palermitanità, per andare nella categoria che compete a Palermo. Noi però non dobbiamo cambiare modo di lavorare: abbiamo sempre avuto educazione e preteso il massimo dai calciatori. Questo deve essere il primo passo, cercare l’esempio tramite serietà e professionalità. Poi se vinci le prime tre partite, magari anche giocando bene, si entusiasmano tutti. Sulla lavagna, però, sono campione del mondo. Sul campo le partite si possono anche perdere. Io vedo un orizzonte molto positivo e vedo una squadra che potrà fare molto bene”.

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13 Luglio 2017, 13:08

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