01 Marzo 2022, 06:27
1 min di lettura
PALERMO – Parte da Termini Imerese una maxi inchiesta sulla vendita di falsi green pass ai no vax. La Procura della Repubblica ha disposto perquisizioni in diverse città italiane.
Gli indagati sono 25. Ci sono coloro che hanno fabbricato i falsi certificati verdi e coloro che li hanno comprati. Gli investigatori dell’aliquota della polizia di Stato della sezione di polizia giudiziaria li hanno individuati nelle province di Roma, Cremona, Aosta, Cosenza, Lucca, Caltanissetta, Agrigento, Palermo, Bologna, Olbia, Bari, Venezia, Treviso, Mantova, Salerno.
Le indagini hanno svelato l’esistenza di una struttura criminale che pubblicizzava in diversi canali di Telegram la vendita di certificazioni Covid ai no vax.
Sono 20 le perquisizioni e 30 i dispositivi informatici all’interno dei quali i certificati erano conservati in formato digitale.
Alcuni indagati sono stati individuati sul posto di lavoro. Tra questi i due gestori di un panificio, un ristoratore, un dipendente comunale, un appartenente alle forze dell’ordine. E poi ci sono dei minorenni, che i genitori non hanno voluto vaccinare.
Erano tutti in possesso di un green pass “rafforzato terza dose” pagato 300 euro, solitamente in criptovaluta. Con la collaborazione del ministero della Salute, i falsi green pass saranno disabilitati in modo da impedirne ogni ulteriore utilizzo.
Pubblicato il
01 Marzo 2022, 06:27
vai a questa pagina