Palermo, il mercato nero dei falsi green pass: 500 euro a un medico

Palermo, la banda dei falsi green pass: inchiesta top secret

Una soffiata fa saltare il piano dei no vax. Un capitolo delle indagini sulle finte vaccinazioni riguarda il mercato nero dei certificati

PALERMO – Non solo finte vaccinazioni. La Procura della Repubblica di Palermo indaga anche sul mercato nero dei falsi green pass e dei tamponi farlocchi.

C’è un capitolo ancora top secret nell’inchiesta che nei giorni scorsi ha portato all’arresto di Annamaria Lo Brano, infermiera in servizio all’hub della Fiera del Mediterraneo di Palermo, di Giuseppe Tomasino e Filippo Accetta. In ballo ci sono le dichiarazioni di una fonte confidenziale che viene ritenuta altamente attendibile dagli investigatori.

Il 29 settembre scorso Filippo Accetta sta per imbarcarsi sulla motonave Raffaele Rubattino con destinazione Napoli. La polizia di frontiera controlla che sia in possesso dei documenti di viaggio necessari in tempo di Covid.

Accetta mostra la foto di un test antigenico caricata sul cellulare. Basta poco per verificare che non c’è alcuna corrispondenza con il portale della Regione siciliana in cui sono caricati gli esiti dei tamponi antigenici effettuati in tutte le strutture pubbliche e private.

Stessa cosa avviene per i tre parenti che viaggiano con Accetta. Le fotografie sono state spedite via Whatsapp da un parente. Quest’ultimo, dicono gli investigatori, “è risultato essere dedito all’illecita produzione e vendita di falsi green pass e false esecuzioni di tampone antigenico”.

Non è tutto perché si parla della collaborazione di “un medico vaccinatore operante all’interno dell’hub vaccinale della Fiera del Mediterraneo disponibile dietro pagamento della somma di 500 euro a certificare l’avvenuta vaccinazione mediante il consumo fittizio di una dose di vaccino”. Resta da capire se il medico di cui parla la fonte confidenziale sia o meno Lo Brano, che erroneamente veniva definita “dottoressa”, oppure se ci siano altre complicità.

La fonte confidenziale ha aggiunto che Filippo Accetta, il 2 novembre scorso, è andato in Fiera assieme ad altre quattro persone per incontrare il medico e mettersi d’accordo. L’inchiesta va avanti. Ci sono altre responsabilità da fare emergere.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI