Cronaca

Terremoto alla Rap, siluro a Norata: si dimettono 2 consiglieri

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16 Aprile 2021, 11:53

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Terremoto alla Rap di Palermo. Il sindaco e l’assessore Marino hanno ricevuto stamattina le dimissioni dal Consiglio di amministrazione della RAP dei due consiglieri, Alessandra Maniscalco Basile e Maurizio Miliziano. Una mossa che farà decadere automaticamente il presidente dell’Azienda rifiuti Giuseppe Norata. Le dimissioni saranno formalizzate nella prossima assemblea dei soci.

Una conseguenza della rottura a Sala delle Lapidi che si è consumata ieri in seno alla maggioranza che sostiene il sindaco Leoluca Orlando e la plateale uscita del sindaco contro Italia Viva subito dopo la bocciatura del Piano triennale delle opere pubbliche. Stamattina il siluro a Norata con le dimissioni dal cda dei consiglieri Maniscalco Basile e Miliziano.

Ora si va verso una ricostituzione del cda di Rap, come lascia intuire l’assessore Marino: “Nel ringraziare i due componenti del CdA per il lavoro svolto, occorre prendere atto del fatto che è necessario un radicale cambio di passo nell’azienda che ha certamente più di altre un impatto immediato e diretto nel quotidiano di tutti i cittadini, sulla qualità della vita, sull’ambiente e sul decoro. Un cambio di passo che non può non partire da una governance adeguata, all’altezza delle aspettative che l’Amministrazione e tutti i cittadini ripongono”.

La replica di Norata

“Tra me e il sindaco Orlando non c’è stato mai un feeling perfetto, A gennaio avevo pianificato le mie dimissioni che ho congelato in relazione ad un’apertura del Comune. Entro marzo il socio unico di Rap aveva preso determinati impegni – Pef Tari, ricapitalizzazione, pagamento dei 40 milioni di vecchi crediti – che non ha rispettato. Niente di niente. Da un punto di vista personale e aziendale mi sento sereno perché ho dato il massimo, nella quasi totale assenza dell’amministrazione comunale”. Lo ha detto il presidente della Rap Giuseppe Norata. “Non ho fatto mai questa scelta per motivi economici – aggiunge Norata – il mio compenso è stato di 7 mila euro l’anno lordi. Ne ho pagati 8 mila per le sanzioni dovute al fatto che ho portato i rifiuti a Bellolampo. Ho svolto il mio servizio con coscienza. Alla fine sono stato sacrificato per lanciare un messaggio politico ad una parte politica del consiglio comunale”.

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16 Aprile 2021, 11:53

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