“Ci è andata bene. Eravamo in albergo a Casablanca quando c’è stato il terremoto e pensare che il giorno prima eravamo proprio a Marrakech dove eravamo andati per visitare la Mecca”. È la testimonianza, rilasciata all’agenzia Ansa, di uno dei primi italiani rientrati oggi a Roma da Casablanca dopo la forte scossa di terremoto di magnitudo 7 della scala Richter che ha colpito nella tarda serata di ieri la regione di Marrakech, in Marocco, provocando, secondo un primo bilancio, la morte di oltre mille persone e il ferimento di altrettante.
Gli italiani stanno bene
Sono 400 gli italiani attualmente in Marocco e “stanno tutti bene”. Lo ha reso noto il capo dell’Unità di crisi della Farnesina Nicola Minasi parlando a Rainews24. Oltre ai primi 200 italiani che erano già stati segnalati e contattati – ha spiegato il diplomatico – ce ne sono altri 200 che partecipavano a una convention aziendale. “Siamo in contatto con tutti”, ha assicurato Minasi.
Il cordoglio del presidente Mattarella
“La notizia del sisma che ha colpito questa notte il Marocco ha suscitato negli italiani tutti e in me personalmente immensa tristezza. In questa circostanza così dolorosa per l’amico popolo marocchino, desidero far pervenire a Vostra Maestà, al Governo e a tutte le famiglie di quanti hanno perso la vita le espressioni di profondo cordoglio dell’Italia e le mie sentite condoglianze”. E’ quanto scrive il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato al re del Marocco Muhammad VI. “Vi siamo vicini con sentimenti di autentica solidarietà e auguriamo ai feriti un completo ristabilimento, manifestando disponibilità a contribuire ai complessi lavori di soccorso”, conclude Mattarella.
Le parole del Papa
“Appreso con dolore del terremoto che violentemente ha colpito il Marocco”, papa Francesco esprime “la sua comunione nella preghiera di fronte a questo disastro naturale”. “Triste per questo evento”, si legge in un telegramma di cordoglio per le vittime inviato tramite il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, il Pontefice manifesta la sua “profonda solidarietà a coloro che sono toccati nella carne e nel cuore da questa tragedia”: prega “per il riposo dei defunti, per la guarigione dei feriti e per la consolazione di chi piange la perdita dei propri cari e della propria casa”. Francesco chiede all’Altissimo di sostenere i marocchini in questa prova e offre il suo incoraggiamento alle autorità civili e ai servizi di soccorso”.