CATANIA – Il risveglio nel cuore della notte, un po’ di paura, poi il silenzio. Catania e gran parte della costa ionica siciliana hanno vissuto un momento di spavento nella notte tra il 15 e il 16 di aprile, quando una scossa di terremoto ha fatto incursione per poi lasciare di nuovo tutto in silenzio.
La reazone dei catanesi misura l’intensità del terremoto nella Sicilia orientale prima dei dati dei sismografi. Sono tutti svegli, attaccati al telefonino per chiedere ad amici e conoscenti se hanno sentito. E hanno sentito tutti, i social si riempiono di messaggi che confermano la sveglia di soprassalto poco prima delle 3 e 30 e la terra che trema tra i cinque e i sei secondi.
Pochi però scendono in strada. Nulla si agita e tutti i suoni che in questi casi avvisano che è successo qualcosa di grosso rimangono muti. I cani in silenzio, gli allarmi non scattano, le sirene per fortuna non corrono per le strade. Non ci sono segnalazioni né di danni né di feriti.
Il terremoto nella Sicilia orientale
I dati alla fine parlano di un terremoto di intensità 4.8 sulla scala Richter, a 48 chilometri di profondità. L’ipocentro è in mezzo al mar Ionio, 72 chilometri a sud est di Reggio Calabria e 88 chilometri a est di Catania, in una zona in cui non è coinvolta l’Etna ma tutto il sistema di faglie che si muove a est della Sicilia.
Il sisma, secondo i dati disponibili sul sito dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, è l’unico avvenuto in quella zona negli ultimi tre giorni.

“Non è stata una scossetta”
Subito dopo il terremoto le persone iniziano a scrivere sui social network. In un caso, un messaggio istituzionale come quello del sindaco di Aci Sant’Antonio Quintino Rocca, che annuncia un’ordinanza per la chiusura delle scuole nel paese.
“Segnalateci eventuali danni a persone o cose – scrive Rocca – utilizzate anche questi canali social, meglio ancora il profilo ufficiale dell’ente ma al limite anche questo mio personale. C’è già una squadra in giro a monitorare la situazione. Per ora non giungono notizie allarmanti”.
“Si sta predisponendo in ogni caso apposita ordinanza di chiusura della scuole. Capisco il disagio per i genitori di chiudere all’improvviso ma, per sicurezza, verifichiamo con calma tutte le strutture. Non è stata una scossetta. Ci aggiorniamo”.
I messaggi
Il resto sono tutti messaggi sui social che cercano rassicurazioni, contatto, condivisione. Il messaggio che appare più di frequente è quello che chiede “L’avete sentita?”. Poi c’è chi scrive del proprio spavento, spesso collegato a eventi passati: “Mi sono svegliata di soprassalto, ho vissuto la stessa esperienza ad Amatrice ed è stato orribile”.
Alcuni pensano subito ad altri risvolti e commentano sotto la notizia del terremoto “Certo, e vogliono anche fare il ponte”. Mentre molti catanesi, una volta visto che tutto è tranquillo, la buttano sul ridere: “Ormai siamo tutti svegli, vestiamoci e andiamo tutti alla Pescheria a bere qualcosa”.