Carceriere Di Matteo torna in cella |Deve scontare l’ergastolo

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20 Maggio 2020, 12:32

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PALERMO – Cataldo Franco, 85 anni, condannato all’ergastolo per concorso nel sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo è tornato in carcere. Era stato posto in detenzione domiciliare nella sua abitazione di Geraci Siculo. I carabinieri, in esecuzione del provvedimento del magistrato di sorveglianza di Milano, lo hanno condotto nel carcere Lorusso Pagliarelli, a Palermo, da dove sarà successivamente trasferito in Calabria.

Franco era stato arrestato con diversi altri mafiosi dopo la scoperta del bunker sotterraneo, in un casolare di San Giuseppe Jato, dove era stato segregato nell’ultimo periodo il figlio del pentito Santino Di Matteo, prima di essere strangolato e sciolto nell’acido su ordine di Giovanni Brusca. Secondo l’accusa uno dei covi utilizzati per nascondere il bambino sarebbe stata una masseria di proprietà di Franco.

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Il magistrato di sorveglianza ha recepito una nota del Dap in cui viene indicato il centro clinico carcerario di Catanzaro come luogo idoneo ad ospitare e curare il detenuto, le cui patologie oncologiche sono confermate. C’è anche una relazione sanitaria del ministero della Salita in cui si certifica che in Calabria i numeri del contagio da Coronavirus non destano particolari preoccupazioni. Dunque, il carcere calabrese è un luogo sicuro e se dovessero servire cure esterne la città di Catanzaro può garantirle senza mettere a rischio sa laute di Franco. Lo steso magistrato ricorda che il precedente differimento della pena era dovuto alla pesante situazione provocata dall’emergenza Coviod in Lombardia.

Contro la revoca del differimento della pena annunciano ricorso in Cassazione i legali di di Franco, gli avvocati Rosanna Vella e Claudia Naccari, secondo cui il recente decreto di maggio del governo, voluto dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, presenta anche diversi profili di illegittimità costituzionale.

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20 Maggio 2020, 12:32

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