Trantino sindaco, il giorno dopo: “Nessun trionfalismo” - Live Sicilia

Trantino sindaco, il giorno dopo: “Nessun trionfalismo”

Conferenza stampa da primo cittadino in pectore: “Dissesto, sicurezza e mobilità”, ecco i dossier da aggredire nell’immediato
AMMINISTRATIVE 2023
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CATANIA. Stavolta non ci sono dubbi, Enrico Trantino è certamente sindaco di Catania tanto da accettare di buon grado di essere chiamato così. La notte appena passata mentre il dato delle urne si consolidava, è servita per rimettere ordine sia alle idee che ai ricordi. Il primo atto da sindaco in pectore è stato di quello di lanciare un messaggio via social dal sapore amarcord, ricordando l’esperienza politica del padre Enzo, monarchico che aderì al progetto Destra Nazionale lanciato nei primi anni Settanta dal segretario dell’Msi, Giorgio Almirante.

Enrico arriva dunque dove Enzo Trantino non era arrivato: a indossare la fascia tricolore. Incontrando la stampa mentre deve essere ancora concluso lo spoglio per il consiglio comunale, il neo sindaco mantiene una calma olimpica ed evita i toni trionfali. Non fosse altro che serve un colpo di reni per rilanciare una città che deve ancora lasciarsi alle spalle il peso del dissesto finanziario.

Trantino sindaco: “Bilancio equilibrato”

“Siamo con un bilancio stabilmente equilibrato – ha detto – Se verranno confermati i risultati finanziari che stiamo consolidando, dovremmo poter uscire dal dissesto, ma non sono però assolutamente incauto nel dire che usciremo con certezza. Qual è la fortuna? Il dialogo con il governo centrale, che sicuramente ci verrà incontro”.

La premier ha già fatto sapere che sarà accanto a Trantino affinché le casse comunali possano riprendere fiato. ”Il presidente Giorgia Meloni mi ha chiamato ieri per compiacersi, felicitarsi e per dire, se mai ci fosse stato bisogno, che è a disposizione, non mia, ma della città di Catania. Il presidente Antonio Tajani mi ha mandato un messaggio. Non escludo l’abbia fatto anche Matteo Salvini, ma sono indietro nella verifica dei messaggi”.

I dossier

Sicurezza, mobilità, rifiuti. Trantino parla dei dossier da aggredire nell’immediato. La prima missione da sindaco sarà a Roma per chiedere al ministro della Difesa, Guido Crosetto, di inviare personale in divisa a Catania. Carabinieri e soldati. Una scelta strategica affinché la presenza dello Stato possa essere visibile sin da subito. “Non voglio mica i manganelli, chiedo invece uomini in divisa affinché la percezione della sicurezza sia garantita”, ha chiarito.

Ridisegnare i meccanismi d’ingresso in città. “Sulla mobilità la vera scommessa si gioca sull’avvicinamento della fascia extraurbana senza il bisogno dei veicoli privati. Non so se si possa cominciare a immaginare un modello di città in cui si paghi un pedaggio se l’auto non è a pieno carico. Non so se si possa prendere in considerazione l’Etna Rail, ma la realizzazione del parcheggio Sanzio comincia ad essere un primo segnale”.

Trantino, intanto, ha rilanciato l’obiettivo rimasto congelato in questi anni del Brt al viale Mario Rapisardi. “Io credo che i cittadini – ha aggiunto – avranno titolo per lamentarsi e per avercela con il sindaco e con l’amministrazione per tutti i cantieri che si apriranno e che inevitabilmente comporteranno molti disagi, ma sarò ben felice di farmi mandare al diavolo se si tratta di un’opera meritoria che alla fine si risolverà in un beneficio per la città”.

Le parole agli haters del sindaco Trantino

Il neo sindaco parla direttamente al cuore degli haters da tastiera e porge loro una mano. Eccolo: “Noto sempre di più, ogni qual volta le testate giornalistiche riproducono sulle loro pagine social alcuni articoli che si riferiscono all’amministrazione e alla politica catanese una quantità straordinaria, quasi imbarazzante, di haters che lanciano anatemi e maledizioni odiose nei confronti dei politici. Questo è probabilmente perché non abbiamo saputo ridurre queste distanze. Magari sarò eretico, però mi piacerebbe periodicamente riunire questi haters, falli venire in municipio per dire loro “vediamoci in faccia”. Alla fine oltre alle cariche ci sono delle persone. Il confronto ‘vis a vis’ rende tutto più facile”.


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