Il centrodestra etneo più forte anche delle proprie divisioni interne

Il centrodestra etneo più forte anche delle proprie divisioni

Il punto sul voto in provincia di Catania.
AMMINISTRATIVE 2023
di
2 min di lettura

CATANIA. Il centrodestra etneo si dimostra più forte delle proprie divisioni e contraddizioni interne. La netta vittoria di Enrico Trantino a Catania città  – ben oltre i migliori pronostici delle attese – fa tirare un sospiro di sollievo a una classe dirigente che fino a non troppo tempo addietro era sull’orlo di una crisi di nervi. Sembra una vita fa, quando la leghista Valeria Sudano ha lanciato la propria candidata a sindaco mentre in zona FdI non si sapeva se la proposta su cui puntare sarebbe stata quella di Sergio Parisi, Pippo Arcidiacono o di Ruggero Razza. Poi è arrivato il nome che ha messo d’accordo tutti. E oggi tutti fanno festa.

Centrodestra in festa

Una festa che, benché contenuta per stretta volontà dello stesso Trantino, ha contagiato in tanti. Le immagini dal quartiere generale del neo primo cittadino registrate ieri consegnano il ritratto di una coalizione che viaggia a gonfie vele. Normale quando arrivano i numeri. Inizia la luna di miele. Ed è difficile pensare che sarà interrotta anzitempo dalle inevitabili scaramucce legate alla compilazione della squadra di governo a Catania. Per litigare, insomma, c’è sempre tempo. E la vittoria è sempre un ottimo collante.

Ma il centrodestra festeggia anche per altri risultati. Per i numeri più che abbondanti che hanno accompagnato la doppia rielezione dei meloniani Massimiliano Giammusso (Gravina di Catania) e Antonio Bonanno (Biancavilla). Percentuali bulgare, che confermano un trend a favore dei liberal-conservatori che passa dalle recenti vittorie di Giorgia Meloni alle Politiche e all’elezione di Renato Schifani alla presidenza della regione siciliana. 

Le divisioni

Il centrodestra vince, in alcuni casi, anche dov’è diviso. Come a Belpasso, con Carlo Caputo che torna sindaco dopo la staffetta con Daniele Motta. E a Mascalucia, città che ha visto la riconferma di Vincenzo Magra anche se a sfidarlo c’era il candidato di FdI, Francesco D’Urso Somma. 

La prova dell’unità può arrivare invece ad Acireale, la seconda città più importante al voto. Sarà il ballottaggio a mettere la parola fine nello scontro tra due ex sindaci, Roberto Barbagallo e Nino Garozzo. Proprio nella città delle cento campane, è stato impossibile ricomporre i pezzi del centrodestra in un unico progetto. Ora però c’è da fare i conti con la possibilità degli apparentamenti.  Chi sosterrà Nino Nicotra? E il dem Francesco Fichera? Nei prossimi giorni arriverà la risposta. 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI