TRAPANI – Nascondersi dietro un dito non avrebbe molto senso. Il problema va posto per come si è presentato: a Brescia il Trapani non è sceso in campo. Ci si attendeva la sfida nella sfida tra Boscaglia e Cosmi, tuttavia il tecnico perugino non ha potuto sfoderare le armi a disposizione per l’inattesa (e ingiustificata) assenza dei granata. Contro le Rondinelle si è verificata una chiara involuzione sul piano del gioco, e non può il singolo errore arbitrale, da mettere nel conto, giustificare una prova da dimenticare.
Per fortuna, il tesoretto di un inizio di stagione a ritmi da zona promozione mantiene il Trapani sulla linea di galleggiamento. Ma sarebbe un’eresia pensare di costruire sullo scorcio di sette partite un intero percorso che dovrà portare, in un modo o nell’altro, i granata alla salvezza. Per adesso il dato di fatto è il ritorno dello spettro di una crisi della quale Nicolas e compagni erano convinti di essersi sbarazzati dopo il rotondo successo ai danni dello Spezia. Il timore, adesso, è che si trattasse di un exploit episodico.
Cosmi prova a tenere ferma la barra del timone, lavorando su quelle situazioni tattiche e mentali che hanno comportato lo stop in Lombardia. In primis l’aspetto nervoso: i due cartelli rossi rimediati al “Rigamonti” da Scozzarella ed Eramo tolgono risorse a un centrocampo orfano anche di Maurizio Ciaramitaro, costretto a dare forfait per una distrazione muscolare della giunzione miotendinea dell’adduttore sinistro. Sabato al “Provinciale” arriverà il Modena di Hernan Crespo, meglio non fare scherzi. Bisognerà vincere.