"Tutti insieme alle Regionali | No ai veti e alle fughe in avanti" - Live Sicilia

“Tutti insieme alle Regionali | No ai veti e alle fughe in avanti”

Intervista a Gianfranco Miccichè. "Forza Italia avrà un suo candidato al tavolo. E' ancora presto per decidere".

L'intervista
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6 min di lettura

PALERMO – Il centrodestra siciliano sembra vicino al punto di rottura. Le primarie mancate hanno fatto salire la temperatura nella coalizione. E oggi il leader di #DiventeràBellissima Nello Musumeci ha convocato i giornalisti per dire la sua. Sulle sue stesse posizioni anche il salviniano Attaguile. Mentre si è sfilato per il momento Gaetano Armao, per il quale avevano raccolto le firme gli autonomisti. Gianfranco Miccichè, leader forzista nell’Isola, chiede a tutti sangue freddo. E dice no sia alle “fughe in avanti” di chi è già candidato, sia ai “veti” contro questo o quel candidato.

Gianfranco Miccichè, c’è il rischio che il centrodestra si spacchi un’altra volta in due alle Regionali? L’altra volta costò cara quella divisione…

“L’obiettivo assoluto è quello di andare tutti insieme. Ed è proprio per questo che le fughe in avanti da un lato e i veti dall’altro sono dannosi. Però non c’è dubbio che, e non si capisce bene per quale motivo, c’è stata un’accelerazione in questi giorni. Oggi (ieri per chi legge, ndr) Raciti parla di primarie del Pd per il 17 luglio. Siamo ad aprile, abbiamo tutto il tempo per ragionare. Finito il passaggio delle comunali, inizieremo il lavoro delle Regionali. Ma è evidente che se ci sono già candidati o veti sarà difficile sedersi al tavolo. Non possiamo non approfittare della debolezza della sinistra, peggiorata dalla candidatura di Crocetta”.

Sì, ma c’è un fatto. L’intesa sulle primarie che era stata raggiunta ed è saltata.

“Sì, basta, è saltata. Non è stato possibile farlo. Io personalmente ho parlato con Nello Musumeci e ho detto che ero rammaricato. Non che le primarie non si fossero fatte ma di avere detto sì all’inizio. Non era nella nostra cultura. Io un candidato che poteva raccogliere diecimila firme non ce l’avevo. Era una cosa non ben fatta. Ho però chiesto scusa all’onorevole Musumeci”.

E ora?

“Ora ripartiamo da zero. Io penso che Forza Italia, che è l’unico partito che a Palermo presenta una lista, abbia il diritto anzi il dovere di presentare una candidatura. Siamo sempre stati molto generosi verso gli alleati quando eravamo più forti. Oggi la vittoria si deve conquistare. Qualsiasi fuga in avanti di qualsiasi altro personaggio ci vedrà storcere il naso. Il fatto che ci sarà un candidato di Forza Italia al tavolo delle trattative è sicuro”.

Ancora questo candidato d Forza Italia però non è emerso.

“Perché non abbiamo fatto ancora nessuna riunione di Forza Italia, è presto. Ma i nomi di Salvo Pogliese, Stefania Prestigiacomo, Renato Schifani, Tonino D’Alì sono circolati. Ce ne sono talmente tanti di possibili candidati nostri… Ma lo stesso Gaetano Armao, che doveva far parte di questo gruppo che parlerà domani (oggi, ndr) e invece non ne fa parte, è sempre stato vicino a noi e potrebbe essere un nostro candidato. Ricordo che la scorsa volta il candidato, anzi i candidati di centrodestra, si conobbero a fine agosto”.

Già, i candidati. Farete tesoro della lezione delle scorse regionali, quando le divisioni del centrodestra spianarono la strada a Crocetta?

“C’era un partito super spaccato allora, noi stessi avevamo proposto Musumeci, Alfano e Castiglione non volevano Lombardo. Oggi non c’è quella,situazione, non esiste odio”.

Dalla scelta del sostegno a Ferrandelli al no alla candidatura di Musumeci: Toto Cuffaro ha la golden share del centrodestra siciliano?

“Mi viene da ridere. Io ho incontrato la prima volta Ferrandelli quando Totò non era nemmeno uscito. Cuffaro non c’entrava niente. Per me lui rimane una persona di grande intelligenza politica e un amico ed è difficile che io faccia qualche cosa senza confrontarmi con lui. Dopo di che, io non ho nessun veto su Musumeci, se c’è un candidato su cui Cuffaro continua a insistere si chiama Lagalla mentre io continuo a insistere che il candidato debba essere espressione di Forza Italia. Non esiste chi ha la golden share. Esiste un partito che ha più voti degli altri, almeno per ora. Se poi qualcuno dovesse esprimere un persona migliore… Ma al momento di nomi migliori non ne ho sentiti”.

L’orizzonte rimane quello del centrodestra tradizionale? O ci sono tentazioni centriste à la Macron?

“Quello che può esistere è il recupererò del vecchio centrodestra. Mi piacerebbe recuperare una serie di persone che stanno nel centrosinistra oggi, ma sono nostre”.

Come Alfano?

“Lui no ma i suoi deputati sì, il suo popolo sì”.

Di parlamentari alfaniani tornati al centrodestra si legge con una certa frequenza.

“Nel centrosinistra questi non possono stare. Il sondaggio che dice che i centristi col centrodestra potrebbero raggiungere il 6 per cento e con Renzi il 2 la dice lunga. Io sento tutti i giorni la gente di Alfano e tutti dicono che a sinistra non ci vogliono andare”.

Alle elezioni di Palermo avete recuperato Francesco Cascio.

“Cascio ce l’ha recuperato Orlando. Ma su Palermo voglio dire che lo stato di salute del partito si verifica con il lavoro che abbiamo fatto per queste elezioni. Un anno fa in questo partito quelli che si parlavano tra loro si davano del lei. Oggi invece hanno lavorato tutti insieme. Abbiamo fatto svariate riunioni, il coordinamento cittadino è stato attivo, abbiamo assunto decisioni condivise, abbiamo notato una voglia di Forza Italia. Non solo a Palermo. A Termini i nostri hanno detto se non facciamo la lista di Forza Italia non corriamo. Berlusconi è tornato a essere in forma. E noi puntiamo al 10 per cento a Palermo”.

E a livello regionale?

“Molto di più”.

Ferrandelli come lo vedete?

“È un ragazzo che ha entusiasmo, ha belle idee e piace alla gente. Ha già parlato di un futuro nel Partito popolare”.

Ma si è pentito di avere detto che chi vota Ferrandelli vota Berlusconi? Lo ha aiutato secondo lei?

“Non ho detto quello. Ho detto che siccome la vittoria di Palermo e propedeutica alle Regionali, che sono a loro volta propedeutiche per le nazionali, quindi la vittoria di Ferrandelli può dare una mano alla vittoria di Berlusconi. Ho detto anche che ci costituiremo parte civile nei confronti di chi chiede il voto con i sacchetti della spesa. Io penso che questa legge sia folle e abbia messo nelle ani della magistratura il mondo intero. Ma considero schifoso il fatto di illudere la gente con la scarpa destra oggi e la scarpa sinistra domani. Senza pietà combatteremo questi metodi”.

Ferrandelli può vincere?

“Io sono assolutamente convinto di vincere. Ferrandelli fino a oggi ha fatto una campagna elettorale nuova, adatta a lui, ha girato nei quartieri. Oggi dobbiamo comunicare usando la pubblicità, le televisioni, le radio e far sapere a tutti cosa propone. Il nostro avversario lo conoscono tutti, è sindaco dal 1985”.

Questo tema “generazionale” sarà centrale nella vostra campagna?

“Io non ho mai attaccato Orlando, neanche quando gli sono stato candidato contro. Ha avuto un merito ineluttabile. Ha affrontato il problema della mafia nel Comune e lo ha fatto seriamente. Ma è sindaco dall’85. Abbiamo la stessa giunta da trent’anni. Se la novità dovesse essere il tram in via Libertà mi devono investire. L’ho detto: è come un bellissimo computer che però è del 1985”.

Però voi vi preparate a fare la campagna elettorale delle Politiche per un signore che ha ottant’anni.

“Si, ma che è giovanissimo, e non fa il presidente del Consiglio da 35 anni. Votare Ferrandelli è come fare entrare aria pulita in una casa chiusa da anni: facciamo entrare aria nuova. Devo dirla tutta? Non so nemmeno quanta voglia abbia di fare ancora il sindaco Orlando”.

Tornando alle Regionali: cosa vuole dire a Musumeci?

“Quello che gli ho già detto. Caro Nello, nulla contro di te. Ma non si può iniziare una trattativa laddove secondo te il contratto è già stato firmato. Se la trattativa deve essere fatta su un candidato che è già candidato non è più una trattativa. Io pretendo una candidatura di forza Italia sul tavolo, poi si discute”.

 


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