30 Agosto 2021, 17:36
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PALERMO – No Vax, c’è un piano di azione per i prossimi giorni, organizzato in alcune chat anonime di telegram. I vertici di alcuni gruppi stanno diffondendo recapiti personali dei numeri di cellulare del medico Antonio Cascio, intervistato da LiveSicilia e di Pietro Bica, intervistato da Repubblica. Diffusi indirizzi personali e degli studi medici, ma anche sedi di giornali, come quella di LiveSicilia, (Via ………………….., Palermo, si legge nella chat). Sotto attacco anche il FattoQuotidiano.it diretto da Peter Gomez, diffuse le mail dei giornalisti (LEGGI L’INCHIESTA DEL FATTO).
Un sistema di chat anonime a incastro. Gli organizzatori sono mascherati attraverso account “anonimi” o soprannomi evocativi. Si tratta di gruppi con decine di migliaia di iscritti, che vengono “arruolati” per azioni di sabotaggio digitale, ma non solo, come quando è scattato l’ordine di “sfondare con commenti” un sondaggio lanciato da LiveSicilia. I No Vax pianificano (leggi l’inchiesta) il boicottaggio sistematico della campagna di vaccinazione, al fine di “stressare il personale e mettere in crisi il sistema”. Si tratta dell’istigazione alla violazione di leggi, anche attraverso la prenotazione di vaccinazioni da rinviare.
Il professore Antonio Cascio, infettivologo, è un professionista stimato a Palermo e non solo a Palermo, un luminare. Qualche tempo fa, dopo un suo post, su Facebook, ha rilasciato questa intervista a LiveSicilia.it. Ecco un passaggio del suo post ripreso nell’intervista: “Sarei favorevole a far pagare a coloro i quali hanno rifiutato il vaccino tutte le spese relative al loro ricovero ospedaliero nel momento in cui ne avranno bisogno a causa della loro positività”. Una riflessione-provocazione per spingere al senso di responsabilità. Immediata la valanga di improperi, accanto ai consensi, che adesso è diventata una sorta di ‘caccia al numero’ nelle chat dei no vax. Immediata anche la solidarietà del nostro giornale che è sempre accanto ai medici bravi e coraggiosi come il professore Cascio.
Un’altra “vittima” dei no vax è stata Cinzia Orabona, titolare dell’enoteca ‘Prospero’. ‘Colpevole’ di avere chiesto il certificato di vaccinazione, pure con una sola dose, per l’ingresso nel suo locale. Una scelta dettata dal senso di responsabilità. Sono piovuti insulti e minacce che sono stati denunciati. “Sono avvilita – ha detto Cinzia sempre al nostro giornale -. Mi hanno detto che sono nazista e altre cose orrende, con una organizzazione che mi fa pensare che i no vax agiscano in gruppo, come una setta. Ma io sono determinata nella mia scelta a salvaguardia delle persone. I mie clienti veri, che sono la mia famiglia, sono felicissimi”.
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30 Agosto 2021, 17:36
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