Un dicembre per sognare in grande | Trapani vuol dire carattere e cuore

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01 Dicembre 2014, 19:00

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TRAPANI – La Trapani devota alla fede granata si è svegliata nel mese che conduce al Natale con un sorriso denso di soddisfazione. Quota 25 è stata raggiunta. L’obiettivo di metà stagione è stato già versato sul conto corrente che il club granata ha aperto due anni fa presso lo sportello cadetteria del calcio nazionale. D’ora in avanti e sino a fine anno saranno solo bonus, comunque da non farsi sfuggire per continuare a bruciare le tappe di quel percorso che porta alla salvezza, per poi provare a divertirsi scevri da stucchevoli pressioni ed allarmanti esigenze di classifica.

Oltre al valore dei tre punti, al 3-2 inflitto allo Spezia si possono attribuire molteplici significati. Un successo che ha esposto, nella vetrina di un sabato dedicato alla serie B, tutte le qualità tecniche e umane di un gruppo che, nel momento di massima difficoltà di una prima parte di campionato ad ogni modo positiva, è stato capace di far dimenticare l’assenza del proprio uomo simbolo, il bomber Mancosu, riuscendo a ribaltare una situazione che avrebbe potuto portare scompiglio all’interno del gruppo sapientemente allestito in estate da Morace e Faggiano. Una squadra che viaggia a bordo di un convoglio di emozioni che, sabato dopo sabato, riesce a regalarsi e a regalare ad una tifoseria ebbra d’entusiasmo.

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Un armonico prodigio di sentimenti, in un calcio intorbidito dall’insensibile logica del profitto, creato e perfezionato, giocata dopo giocata, da Roberto Boscaglia, direttore d’una filarmonica di obiettivi raggiunti con l’attitudine al sacrificio applicata alla componente caratteriale di ciascuno dei professori d’orchestra a propria disposizione, da cui trarre il meglio. Il messaggio pubblicato su Facebook al termine della gara contro i liguri da capitan Pagliarulo, può essere visto come una massima della filosofia adottata dal Trapani con l’arrivo in sella del tecnico di Gela: “Non lotterò mai per un compenso, lotto per amore”. Superfluo aggiungere dell’altro.

Ad ogni modo, se alle vittorie si vuol necessariamente attribuire una pecca, allora si potrebbe affermare che il rocambolesco trionfo contro lo Spezia potrebbe generare aspettative che, se intercettate con costruttivo spirito d’osservazione, in realtà garantirebbero ulteriori stimoli a Nadarevic e compagni. Ragion per cui il Trapani è chiamato a smettere al più presto l’abito della festa per pensare alla prossima gara, sul campo di una Virtus Lanciano che suscita sempre tristi ricordi, ripensando a quanto accaduto il 10 giugno del 2012 in quella maledetta finale play off di una Lega Pro comunque abbandonata dai granata undici mesi più tardi. Poi sarà la volta degli impegni casalinghi contro Perugia e Avellino, intervallati dalla trasferta al “Braglia” di Modena. A Vercelli i titoli di coda di un anno importante, ma che ha le carte in regola per diventare straordinario.

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01 Dicembre 2014, 19:00

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