Cronaca

“Un mese senza Agostino| Ma qui il tempo si è fermato”

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26 Luglio 2020, 06:10

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PALERMO – Più di trenta giorni da quella notte che ha sconvolto tutta la Noce. Un mese è trascorso dalla morte di Agostino Cardovino, ma il quartiere è ancora in lacrime e ha fissato nella mente e nel cuore il momento in cui la giovane vita del ragazzo si è spezzata.

Erano le 3,35 del 21 giugno quando un’auto travolse e uccise il 17enne in viale Regione Siciliana, all’altezza di via Perpignano. Viene definito da molti “l’incrocio maledetto”, un tratto della circonvallazione di Palermo in cui il semaforo pedonale a chiamata non viene spesso rispettato e dove le auto sfrecciano. Quella notte, ad investire Agostino, che era di ritorno a casa dopo una serata trascorsa con gli amici, fu una ragazza a bordo di una Dacia rossa, poi indagata per omicidio stradale. Si fermò e lanciò l’allarme, ma per il 17enne non ci fu nulla da fare: le ferite provocate dal terribile impatto si rivelarono fatali.

Un momento che segnò il confine tra la vita e la morte e che gli amici del ragazzo hanno simbolicamente immortalato fermando le lancette di un orologio appeso sul luogo della tragedia, tra i fiori e i messaggi lasciati nelle ultime settimane. Un luogo di dolore e di rabbia, che i residenti della Noce, dopo l’incidente che è costato la vita al 17enne, vogliono non sia più scenario di morte. Per questo già negli scorsi giorni hanno dato il via a una petizione popolare e sono già state raccolte migliaia di firme da presentare al consiglio comunale e alla quinta circoscrizione: chiedono una durata maggiore del semaforo all’incrocio per l’attraversamento pedonale o la realizzazione di un sovrappasso.

Il luogo in cui si verificò l’incidente

Più sicurezza, insomma, per evitare altre tragedie. “Da mamma – dice una rappresentante della scuola dell Noce – sono stanca di sentire parlare di incidenti stradali. il 21 giugno si è verificata l’ennesima tragedia in viale Regione Siciliana ed è morto un amico di mio figlio. Adesso sono qui per chiedere alle istituzioni di chiudere quel tratto di strada per poter attraversare o di mettere dei dossi, così che le auto siano costrette a rallentare. Vogliamo provvedimenti concreti per evitare che incidenti come quello che è costato la vita al ragazzo possano ripetersi”.

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“Qui il tempo si è fermato – dicono gli amici di Agostino – non c’è giorno che il nostro pensiero non sia rivolto a lui. Non ci diamo pace, Agostino era uno di noi, un ragazzo con una vita ancora davanti. A nessun altro deve accadere qualcosa di simile”. E il 21 luglio, tutto il quartiere si è unito in piazza Noce per ricordare il 17enne: una messa è stata celebrata in piazza e anche quella è stata l’occasione per raccogliere firme e dire ‘stop agli incidenti stradali’.

“Quello che sta avvenendo alla Noce – dice il consigliere della quinta circoscrizione, Salvatore Altadonna – è un esempio importante di civiltà e comunità. Dalla morte del giovane Agostino i residenti hanno avviato una petizione per richiedere l’intervento delle istituzioni per la messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali. Un’iniziativa che partendo da questo quartiere dovrebbe essere accolta e supportata da tutta la città e i cittadini”.

Nel frattempo, le indagini sul tragico incidente proseguono: al vaglio ci sono le immagini delle telecamere che si trovano nel tratto in cui Agostino è stato investito, perché sulla dinamica ci sono ancora vari aspetti da chiarire. Per questo la procura ha incaricato un team di esperti che dovrà stabilire le responsabilità. Gli esiti della consulenza saranno depositati entro novanta giorni.

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26 Luglio 2020, 06:10

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