Un milione per gli esterni | I gruppi restano a secco

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20 Marzo 2014, 21:02

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PALERMO – Per il funzionamento dei gruppi parlamentari dell’Assemblea regionale non resterà più nulla. Almeno, non per quest’anno. I capigruppo di Palazzo dei Normanni, riuniti oggi insieme con il presidente Giovanni Ardizzone, mentre in una Sala d’Ercole completamente vuota il vicario Antonio Venturino era costretto a chiudere la seduta, hanno preso atto della decisione del consiglio di presidenza di azzerare il capitolo destinato alle spese logistiche dei gruppi. Una scelta quasi d’obbligo, presa per sanare il buco da un milione di euro che si era creato con il proliferare dei contratti fatti entro il 31 dicembre scorso a personale ‘esterno’ assunto per collaborare con i gruppi parlamentari (solo i Cinquestelle hanno fatto contratti a 17 persone). Gruppi che, adesso, non avranno più fondi per l’acquisto di materiale d’ufficio, scrivanie, computer: di fatto, tutto ciò che serve proprio al funzionamento dei gruppi.

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Un capitolo di bilancio da un milione che aveva già risentito (e parecchio) della legge per la spending review, che ha ridotto il contributo dai 2.400 ai 700 euro al mese per deputato. E che, soprattutto, secondo quanto previsto dal decreto Monti recepito nella legge, sarebbe dovuto rimanere separato dalle spese per il pagamento del personale. “Nessun problema”, per i deputati, che assicurano che tutti sarà fatto nei limiti del contenimento della spesa: insomma, l’amministrazione di Palazzo dei Normanni non pagherà nemmeno un euro in più. I capigruppo, però, in cambio si sono dovuti impegnare a ridurre del 10 per cento in tre anni le uscite per il pagamento degli stipendi al personale esterno. Nonostante questo, la decisione dell’ufficio di presidenza resta amara per quei gruppi che hanno deciso di utilizzare solo il personale cosiddetto stabilizzato dell’Ars, come il Partito democratico e il Pid-Grande Sud, e che adesso si troveranno – anche loro – con il contributo praticamente azzerato.

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20 Marzo 2014, 21:02

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