Un ragioniere e due imprenditori| False fatture per la cooperativa

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04 Luglio 2019, 06:00

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PALERMO – Una montagna di fatture false e quattro persone agli arresti domiciliari. Giuseppe Damiata, Lorenzo Filippo Lucchese, Paolo Lo Voi e Sergio Russo (il suo ruolo riguarda il capitolo sull’immigrazione) sono le persone raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari di Palermo Filippo Lo Presti.

Damiata è un ex ragioniere di 64 anni, radiato dall’ordine e già condannato per frode fiscale, truffa, omesso versamento di contributi Inps e ricettazione. Un paio di anni fa saltarono fuori pure dei contatti con alcuni mafiosi di Bagheria. Lucchese è titolare della individuale Edil Simon, mentre Lo Voi è amministratore della Costruzioni Trasporti e Logistica srl.

Si tratta delle due imprese “cartiere” che avrebbero fornito false fatture alla cooperativa bolognese L’Operosa, di cui era presente Claudio Pozzi, ora indagato per reati fiscali. Le due imprese, così sostengono il procuratore aggiunto Sergio Demontis e il sostituto Pierangelo Padova, non hanno strutture, uomini e mezzi che giustifichino i lavori che, sulla carta, avrebbero svolto in sub appalto per conto della Coop di Bologna. Il progetto è quello denominato “Scuole belle”, finanziato dal Miur. Due milioni di false fatture a fronte di una commessa di quasi sei milioni di euro.

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L’anno scorso, quando i finanzieri si presentarono nelle aziende, scoppiò il panico. Damiata e Lo Voi cercarono di correre ai ripari. Bisognava redigere ulteriori fatture numerandole come “bis picchi facemu bis bis bis bis bis e ci la mittemu n culu nuatri a iddi a stu puntu”. “Dai vabbè dai parliamone di presenza”, diceva Damiata. Aveva ragione perché ormai i loro telefoni erano sotto intercettazione.

Sul conto della cooperativa L’Operosa così scrive il Gip: “Di fatto la cooperativa ha provveduto al regolare pagamento delle prestazioni fatturate dalla Edil Simon senza controlli sulle causali delle fatture provvedendo anzi al regolare pagamento delle stesse sino a quando la guardia di finanza non ha avviato i controlli presso la cooperativa Solo a seguito delle indagini ed a seguito delle richieste di informazioni inoltrate la cooperativa ha deciso di sospendere i pagamenti verso i subappaltatori”. In verità non c’è traccia neppure nella documentazione contabile.

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04 Luglio 2019, 06:00

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