Trapani, false fatture e autoriciclaggio: indagati l'ex sindaco e la moglie

Trapani, false fatture e autoriciclaggio: indagati l’ex sindaco e la moglie

Nuova indagine nei confronti dell'ex deputato regionale Girolamo Fazio e dell'avvocato Lilly Ferro
MARE MONSTRUM
di
4 min di lettura

TRAPANI – Nuova indagine nei confronti dell’ex sindaco di Trapani ed ex deputato regionale Girolamo Fazio. I reati contestati dalla Procura di Trapani sono quelle di false fatture e autoriciclaggio. Nell’inchiesta, coordinata dal pm Matteo Delpini e condotta dalla Guardia di Finanza, è coinvolta anche la moglie del noto politico, l’avv. Lilly Ferro, indagata oltre che per false fatture anche per riciclaggio.

L’udienza

Il colpo di scena c’è stato stamane all’udienza del processo dove Fazio è imputato di corruzione. Si tratta del procedimento penale scaturito dall’indagine condotta dai Carabinieri e denominata Mare Monstrum. La cosiddetta “tangentopoli del mare”, sulle mazzette pagate dagli armatori dell’Ustica Lines, oggi Liberty Lines, Vittorio ed Ettore Morace, a proposito dei contributi ottenuti dalla Regione per le tratte navali onorate, da e per le isole minori. Fazio , sotto processo anche per traffico di influenze illecite e rivelazione di segreti di ufficio, risponde inoltre della corruzione che sarebbe stata commessa per fare ottenere alla società srl Stefania Mode, leader nel commercio on line di abbigliamento, l’uso di un immobile all’interno dell’area Industriale di Trapani. Società della quale Fazio era consulente legale, per i magistrati una copertura per coprire la corruzione e la nuova indagine ne è conseguenza. Una parte delle mazzette infatti sarebbe stata pagata attraverso una fattura per una presunta inesistente fornitura di vino , emessa dalla Cantina Sociale Primavera alla srl Stefania Mode.

L’indagine

La Procura di Trapani ha aperto l’ulteriore fascicolo di indagine che coinvolge pure la moglie del politico, l’avv. Lilly Ferro, che lo scorso 30 novembre fu sentita nel processo contro il marito, “Mare Monstrum”, come teste della difesa. Nell’udienza di questa mattina il pm Brunella Sardoni ha chiesto una nuova citazione della Ferro, per essere risentita con le salvaguardie previste per gli imputati di reato connesso. Il pm ha così informato il Tribunale presieduto dal giudice Agate, dell’avviso di conclusione delle indagini notificato ai due indagati in data successiva all’audizione della Ferro, ma depositato già dal 21 novembre.

I reati contestati

Il reato di false fatture è contestato ai due coniugi, a Fazio è contestato il reato di autoriciclaggio, alla moglie quello di riciclaggio. Sotto inchiesta anche per illeciti amministrativi e finanziari, la società cooperativa Cantina Sociale Primavera e la Stefania Mode srl (adesso Modes spa). Secondo la Procura, Fazio avrebbe ottenuto il pagamento di una mazzetta da parte dell’ad di Stefania Mode, Aldo Carpinteri, attraverso una fattura emessa dalla Cantina Primavera della quale era presidente l’avv.Lilly Ferro. Fattura per una fornitura di vino di circa 50 mila euro, forniture per i magistrati inesistente.

La testimonianza di Carpinteri

Su questa circostanza a favore della Procura c’è la testimonianza di Carpinteri che ha patteggiato per questa corruzione. Una parte del denaro, 35 mila euro, finì poi sul conto corrente personale di Fazio, attraverso un bonifico dai conti della coop, disposto dalla moglie a titolo restituzione di una anticipazione fatta dal politico, socio della Cantina. Per i magistrati tutte operazioni inesistenti.

La difesa

I difensori di Fazio, avvocati Lillo Fiorello e Michele Cavarretta, si sono opposti ad una nuova citazione della Ferro. I difensori hanno fatto osservare ai giudici che alla Ferro non è stata posta alcuna domanda in ordine all’emissione della fattura incriminante. Il Tribunale scioglierà la riserva nell’udienza prevista per l’otto febbraio. Nell’udienza dello scorso 30 novembre, al Ferro rispondendo alle domande della difesa, e poi del pm e del Tribunale, nella sostanza ha difeso il marito escludendo episodi corruttivi sia da parte dei Morace sia da parte di Carpinteri. Ha indicato il rapporto tra l’ormai defunto ex patron del Trapani Calcio e armatore Vittorio Morace e il marito, quasi fosse una relazione tra padre e figlio. Ha poi detto di avere probabilmente influito nella nomina del marito a consulente legale della Stefania Mode, dopo avere raccolto amaro sfogo da parte di Paola Incandela, moglie dell’ad Carpinteri, nei confronti dell’avv. Vincenzo Scontrino, all’epoca legale della società, indicatole dalla Incandela come persona rispetto alla quale non aveva ne stima ne fiducia.

L’intervento di Turano

Nel corso dell’udienza di oggi è stato brevemente sentito l’attuale assessore regionale all’Istruzione Mimmo Turano, citato dalla difesa. Turano ha detto di non aver mai colto nella condotta dell’on. Fazio un comportamento a tutela di un eventuale interesse privato nei rapporti con gli armatori Morace. A conclusione dell’udienza odierna i difensori di Fazio hanno rinunciato a sentire l’armatore Ettore Morace e l’ad di Stefania Mode Aldo Carpinteri, che hanno patteggiato la condanna per la corruzione. Nel fascicolo processuale intanto su richiesta dei pm Belvisi e Sardoni, erano già transitati i verbali delle loro ammissioni.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI