PALERMO – 18.25 FINE DELLA DIRETTA – La seduta si è chiusa
18.16 Ardizzone: “Basta con le calunnie e le diffamazioni. Domani parlerò di auto blu e di vitalizi per difendere questo parlamento da certe bassezze. Ho provato a difendere il prestigio di questo parlamento. Qui, non tutti i deputati sono difendibili. Ma nessuno si può coprire dietro le calunnie. Tanto per capirci, il trasporto su gomma non spetta nè al presidente nè ai componenti del Consiglio di presidenza. Non escludo che i singoli componenti del Consiglio di presidenza, a fronte del perdurare di notizie calunniose, possano intervenire in altre sedi”.
18.08 Nell’intervento di Ciaccio, anche un duro attacco al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Alla fine dell’intervento, il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone: “Chiedo di cancellare dal verbale il passaggio in cui si afferma che ‘il presidente Napolitano è stato il garante della congiura’”.
18.03 Ciaccio (Movimento cinque stelle): “E’ notizia che da oggi dal Csm è stato deciso che i fascicoli sulla trattativa passeranno nelle mani della Dda. In questo modo, un pm come Nino Di Matteo sarebbe tagliato fuori dalle indagini. Noi siamo con lui”.
17.52 Con 51 voti a favore nessuno contrario, l’Ars ha approvato il disegno di legge “Disposizioni urgenti in materia di servizio idrico”. Si tratta di una norma “tecnica” con la quale si permette a tutti i comuni dell’isola (anche a quelli che avevano consegnato gli impianti idrici a gestori nel frattempo dichiarate falliti) di continuare a gestire gli impianti stessi, in attesa che l’Ars approvi il nuovo testo di legge di riforma del servizio idrico. La norma riguarda in particolare alcuni comuni dei territori di Siracusa e Palermo.
17.50 Anche Malafarina (Megafono) critica la scelta di ricorrere alle nuove auto blu dell’Ars.
17.49 Greco (Pds): “Apprendo che il presidente e i questori hanno usufruito delle auto blu. Ma chiedo: hanno anche ricevuto i rimborsi per trasporto su gomma? Sarebbe una grossa delusione…”.
17.46 Fazio (Misto): “In commissione, il governo ha portato degli emendamenti. Adesso però bisogna fissare i tempi per la presentazione dei subemendamenti dei deputati. Non credo che questa manovra possa essere approvata prima di una decina di giorni”.
17.45 La commissione bilancio è stata sospesa. Riprenderà dopo l’Aula, per proseguire l’esame della “manovra-bis”. Adesso il “nodo” da sciogliere è quello relativo ai tempi: l’approvazione dovrà arrivare prima o dopo le elezioni europee?
17.38 Intanto, pochi minuti fa, il governo ha depositato la “manovrina”, costituito da alcuni emendamenti alla vecchia Finanziaria. Agnello: “Si tratta di un provvedimento di buon senso, credo che possa essere condiviso da tutta l’Aula”.
17.25 Le due mozioni presentate dal Movimento 5 Stelle sul tema della formazione professionale sono state bocciate dall’aula, entrambe sul filo di lana per appena un voto. La prima, relativa al ‘Fondo di garanzia per le retribuzioni del personale in mobilità a zero ore’ è stata respinta con 26 voti contrari e 25 a favore. La seconda, che riguardava il ‘Piano dell’offerta formativa’ è stata bocciata con 23 voti contrari e 22 a favore.
16.55 Nel frattempo è riunita la giunta di governo (anche se alcuni assessori, come Giuseppe Bruno e Roberto Agnello al momento si trovano all’Ars). L’esecutivo – si legge in una nota – ha condiviso oggi l’atto di avvio del procedimento dell’assessorato ai Beni Culturali, con il quale si dichiara luogo di interesse culturale, ai sensi del d.lgs. 42/04, il casolare situato vicino ai binari della ferrovia di Cinisi, dove venne trovato ucciso il 9 maggio 1978 Peppino Impastato. “La giunta – ha detto il presidente – ha inteso così affermare non solo l’importanza della memoria ma anche la necessità di predisporre un progetto di valorizzazione del sito, che possa favorire la crescita della coscienza civile delle nuove generazioni e dei cittadini. Peppino Impastato – continua Crocetta – è uno degli esempi più fulgidi dell’impegno civile e sociale del popolo siciliano e del ripudio concreto della mafia. Una lotta che Peppino conduceva ogni giorno, attraverso le sue denunce con nomi e cognomi, unendo insieme la difesa dei deboli e la lotta contro prepotenza e malaffare. Con la decisione che abbiamo condiviso con l’assessore Furnari e con l’intera giunta, si manterrà l’uso pubblico del sito e la sua integritá. La memoria non è un fatto solo del passato, ma deve essere sempre viva e non può essere solo celebrativa, come ci ricordano i tanti ragazzi che nei cortei gridano “Peppino è vivo e lotta insieme a noi”.
16.40 E’ appena iniziata la seduta d’Aula. Nel frattempo, continuano i lavori in commissione bilancio. In questi minuti, i deputati stanno incontrando il presidente dell’Anci Orlando e i rappresentanti dei Comuni per discutere del tema dei rifiuti e dell’erogazione della quarte trimestalità. Solo dopo si passerà alla trattazione della manovra. Nei giorni scorsi, la commissione aveva manifestato dei dubbi sul vecchio testo depositato, ormai superato da quello presentato in questi minuti dall’assessore Agnello.
Aggiornamento 14.50 “Per carità, non chiamatela manovrina”. L’assessore all’Economia Roberto Agnello è da pochi minuti giunto a Palazzo dei Normanni. Alle 15 è convocata la commissione bilancio che dovrà esaminare la “mini-Finanziaria” alla quale il governo ha lavorato fino a stamattina.
“Non è una manovrina – insiste Agnello – ma una manovra che ci consentirà di lavorare con maggiore tranquillità alla manovra-bis. Utile a trovare, insomma, lo spazio di tempo necessario per far fronte all’esigenza degli stipendi di tanti siciliani”. Anzi, di tutti quelli normalmente finanziati dal bilancio regionale: “Non abbiamo fatto alcuna eccezione. Siamo intervenuti in maniera lineare, assicurando somme certe”. Ma le somme “certe”, serviranno a garantire i lavoratori solo a breve termine: “Sicuramente fino a giugno – ha detto Agnello – in qualche caso speriamo fino a luglio. Ma sia chiaro, subito dopo aver depositato questo testo, riprenderemo a lavorare sulla manovra-bis”. Un testo che andrà riscritto. La Finanziaria “riparatrice” (dopo l’impugnativa del commissario dello Stato) a cui ha lavorato Luca Bianchi, infatti, non esiste più: “E’ vero, non esiste più, ma solo a causa – spiega l’assessore – del decreto Renzi che ha chiesto ulteriori tagli alla Sicilia”. Ma a questo si penserà tra qualche giorno. Intanto, bisogna pensare agli stipendi. Il governo ha recuperato circa 136 milioni. Di questi, circa 84 derivano dalla rinegoziazione del patto di stabilità, i restanti 52 milioni sono quelli “rimasti” dopo l’impugnativa del commissario dello Stato all’allegato 1 della Finanziaria (finanziamento della legge di spesa). “Il testo a cui abbiamo lavorato – ha concluso Agnello – è semplice e lineare. Ovviamente attendo adesso la valutazione della commissione bilancio. Ma si tratta di un ddl di buon senso, che punta a risolvere, intanto, l’emergenza stipendi. Poi ci rimetteremo subito al lavoro”.
Una manovra “a tempo determinato”
La manovra-bis non esiste più. La Finanziaria “riparatrice”, quella che avrebbe dovuto sistemare i conti dopo il ciclone dell’impugnativa del commissario dello Stato, non c’è più. O meglio, presto non ci sarà. Anche formalmente. Al suo posto, una minimanovrina-bancomat. Utile a salvare gli stipendi dei lavoratori per qualche mese. Per evitare una stroncatura in occasione del giudizio di parifica della Corte dei Conti. E per scongiurare, magari, una sollevazione popolare. Che non è auspicabile in genere. E specialmente in periodo elettorale.
Un’idea, del resto, confermata ieri in conferenza stampa dall’assessore all’Economia Agnello: “Intanto pensiamo alle emergenze, attraverso questo ddl. Ma il nostro lavoro seguirà un doppio binario. Appena approvata questa manovra, lavoreremo subito sul testo più ampio”. “Proporremo – ha confermato Crocetta – un testo depurato da tutti gli elementi che avrebbero potuto provocare un conflitto all’Ars, qualche polemica. Chiedo a tutti i deputati di approvare immediatamente questo ddl”.
La manovra-bis, insomma, non c’è più. Al suo posto, un ddl, pare, nuovo di zecca. Col quale il governo ha racimolato i cento milioni di euro per pagare i salari dei regionali, fino all’estate. Per compensare i tagli previsti dal decreto Renzi (circa 89 milioni di euro). E per rimandare il problema dei Forestali a giugno. Il futuro? Si vedrà.
Una cosa è certa. La manovra-bis dell’ex assessore Bianchi non esiste più. O meglio, esisterà ancora per qualche minuto, in commissione bilancio, dove i deputati, anche stamattina, hanno atteso invano l’arrivo del nuovo testo. E la richiesta formale di ritiro del vecchio. Quello che fu il frutto di intense giunte, di accordi romani, di calcoli al centesimo, di tagli dolorosissimi.
“Mi sembra che dal governo – attacca oggi il capogruppo di Forza Italia, Marco Falcone – arrivino solo comportamenti schizofrenici e difficilmente comprensibili per ottenere il benché minimo apprezzamento. Ieri pomeriggio – ha aggiunto Falcone – Crocetta in conferenza stampa aveva sostenuto che la manovra finanziaria bis era pronta e che poteva essere approvata in due ore, se i deputati volessero. Stamane, invece, ci viene comunicato che il governo si riunisce alle 11,30 per varare una nuova manovrina da 100 milioni per pagare esclusivamente stipendi, buttando nel cestino l’emendamento di venerdì scorso. Prima di parlare, Crocetta e Agnello si mettano d’accordo, – ha concluso il componente della commissione bilancio – stabiliscano cosa fare, evitando, così, di far impazzire l’Assemblea e di gettare nello sconforto migliaia di famiglie”.
Intanto, la prevista commissione bilancio è già slittata per le 13. Un orario però già assai incerto, visto che i colloqui tra il governatore e l’assessore Agnello stanno andando avanti in questi minuti. Mentre per le 14 è stata anche convocata una giunta di governo. Nel frattempo, la vecchia manovra-bis prende la polvere in commissione bilancio. Presto verrà sostituita dalla mini-manovra da cento milioni. Che potrebbe dare ossigeno. Ma che non darà futuro.