Una salvezza che sa di miracolo |E il Palermo ringrazia la Santuzza

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16 Maggio 2016, 12:15

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PALERMO – Una salvezza che merita un ringraziamento speciale. Quello che i senatori del Palermo hanno tributato a Santa Rosalia, la patrona della città che ieri è esplosa in festa per la salvezza dei rosanero. Stefano Sorrentino, il capitano della squadra, insieme a Maresca, Gilardino, Vazquez, Vitiello e Gonzalez, ha mantenuto la promessa fatta mesi fa. Una “acchianata” che i giocatori di maggiore esperienza hanno promesso di fare in caso di permanenza in massima serie e che, col 3-2 ottenuto contro il Verona, è stato il primo pensiero al rientro negli spogliatoi. A piedi verso il santuario, in cima a Monte Pellegrino, per un voto che unisce ancor di più la squadra al popolo palermitano.

Un voto che, come ammette Stefano Sorrentino all’uscita dal santuario, rappresenta una devozione “personale e riservata”. Non c’è voglia di parlare di un campionato sfibrante, appena concluso in festa davanti ad un “Renzo Barbera” tutto esaurito: “Sinceramente in questo momento si fa fatica a parlare, sono cose personali e riservate. Tempo fa avevamo deciso di fare una camminata all’indomani della salvezza e l’abbiamo fatto. Stanotte non abbiamo chiuso occhio, ma ne è valsa la pena”. Un momento di serenità per una squadra che, in quest’anno, di tranquillità ne ha avuta poco: “Era una cosa interiore nostra, un pensiero e un modo per rilassarsi, per staccare un attimo da tutto quel che è successo quest’anno”. E per Sorrentino, con ogni probabilità, è un modo per salutare tutta Palermo in bellezza: “Anche, salutare, ma perché andiamo in vacanza”.

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Non è ancora tempo di pensare al futuro, soprattutto quando di mezzo c’è la fede. La devozione di ragazzi come Vitiello e Gilardino, visibilmente emozionati nella cripta della santuzza, unita alla passione da vero tifoso di don Gaetano, hanno reso la giornata del dopo festa in un momento di alta spiritualità. I saluti del parroco alla delegazione della squadra, giunta al santuario, sono stati l’abbraccio ideale di tutta una città, ancora esultante per la salvezza raggiunta all’ultima giornata. E nel mezzo anche i turisti, italiani e stranieri, stupiti dal vedere i campioni del Palermo in ginocchio dalla santa a cui è devota l’intera città. Se fino a ieri sera Palermo è stata ai loro piedi, oggi sono loro a prostrarsi davanti al più grande simbolo cittadino. Per un “miracolo” sportivo raggiunto insieme a tutti.

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16 Maggio 2016, 12:15

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