PALERMO – Un riassetto organizzativo più snello, nuovi strumenti di partecipazione e l’esigenza di ‘contrastare l’antipolitica con la politica’ cercando, all’interno del centrosinistra, gli interlocutori più vicini ai propri temi. Sono alcuni degli obiettivi dell’assemblea regionale di “Un’altra storia”, il movimento fondato dall’europarlamentare Rita Borsellino presente all’iniziativa in corso al circolo Arci barcollo di Palermo.
In platea ci sono il consigliere comunale Alberto Mangano, la sindacalista Cgil Giovanna Marano, candidata da Sel, Idv, Fds e Verdi alla poltrona di presidente della Regione, Renato Costa, Cgil medici. Tra le proposte fatte dall’assemblea ci sono la rielaborazione dei ‘cantieri municipali’, pensati per trasmettere i valori dell’associazione dai tesserati ai cittadini e per promuovere gli spazi di partecipazione, e la stesura di una nuova carta regionale. Uno dei temi affrontati, a pochi mesi dalle elezioni, riguarda la collocazione all’interno del centrosinistra. “Un’altra Storia – spiega Alfio Foti, coordinatore regionale di Un’altra Storia – intende farsi interprete di quel popolo del cambiamento che non ama le etichette, le guerre di bottega, i personalismi e si ritrova su contenuti che notoriamente dividono i vertici delle organizzazioni tradizionali”.
“Siamo un movimento plurale e molteplice – ha aggiunto Foti – più che alle sigle siamo interessati ai contenuti e al popolo del cambiamento che è trasversale e unitario. Il nostro movimento non si schiererà con questa o quest’altro lista, gli aderenti sono liberi, ma lo scopo che ci siamo dati è quello di aggregare i bisogni della società e costruire risposte, rendendo continuativa questa partecipazione. Le primarie sono uno strumento di espressione democratica ma è utilizzato una tantum”.
“Le forze politiche hanno fallito perché hanno smesso di essere un luogo di mediazione e interpretazione degli interessi delle categorie sociali e del mondo del lavoro. Chi sono i notabili che di volta in volta interpretano i programmi?” Lo ha detto Giovanna Marano, sindacalista Cgil candidata da Sel, Idv, Fds e Verdi alla poltrona di presidente della Regione e intervenuta al l’assemblea regionale del movimento Un’altra storia in corso nella sede del circolo Arci Barcollo a Palermo. Giovanna Marano ha ricordato le tappe della propria candidatura alla presidenza della regione “Un’esperienza intensa – l’ ha definita – che mi ha regalato emozioni mai provate in 20 di attività sindacale”. “Io credo nello strumento delle primarie come metodo in grado di dare a ciascuno la possibilità di scegliere – ha aggiunto Marano – ma di per sé questo strumento non basta. Credo che ‘Un’altra storia’ possa essere il soggetto eticamente più credibile e il luogo ideale di espressione di quanti vogliono partecipare a un processo di rIvitalizzazione della politica attiva”.
“Paghiamo cara la nostra coerenza sin dal 2006, quando con Un’altra storia, per primi, abbiamo fornito degli strumenti di partecipazione. Forse noi siamo arrivati troppo presto, anticipando delle tendenze che oggi sono più sentite. Oggi tanti movimenti usano i nostri argomenti o si sono riappropriati dei nostri slogan, finalmente ora i tempi sono più maturi”. Lo ha detto l’eurodeputata Rita Borsellino, intervenuta all’assemblea regionale del movimento Un’altra storia al circolo Arci Barcollo di Palermo. Rita Borsellino sceglie di non commentare le dichiarazioni e le mosse del neo governatore Rosario Crocetta, ma dice: “questo silenzio ha un significato profondo che spero possa essere compreso. Non c’è niente da dire, è sufficiente vivere giorno per giorno l’incoerenza di questo percorso che viene fuori da solo. Ma un astensionismo così forte che ha determinato un risultato elettorale frutto di una minoranza è più che un campanello di allarme, è un dato di fatto, e ciò si ripercuote sul difficile riassetto post elettorale”. “All’annuncio della mia candidatura alle primarie a sindaco di Palermo – ha aggiunto Rita Borsellino – tutti si sono dichiarati pronti ad appoggiarmi, e non solo all’interno del centrosinistra. A quel punto, però dissi io no agli appoggi delle segreterie dei partiti e a Lombardo, all’Udc, a Miccichè, una scelta che nel giro di poche ore mi rese una rinnegata da parte della politica. Eppure la scelta di candidarmi a sindaco di questa città è nata e la considero ancora un gesto d’amore, ma la mia coerenza non è stata capita e ripagata”.