Un’altra tegola per la Regione |Il Cga blocca il progetto Prometeo

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17 Gennaio 2015, 06:30

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PALERMO – Il Cga blocca i fondi per il progetto Prometeo. La nuova tegola amministrativa che sconvolge il mondo della formazione è arrivata stamattina, dopo il ricorso di un ente di Monreale rimasto fuori dai finanziamenti, “Ted Formazione Professionale”: secondo la tesi degli avvocati Carlo Comandé, Serena Caradonna, Enzo Puccio e Janamaria Pitruzzella, che oggi hanno incassato il “sì” alla sospensiva in attesa di un giudizio nel merito, i fondi dell’avviso 20 usati per Prometeo – 35 milioni – dovevano essere usati per fare scorrere la graduatoria dei progetti di formazione presentati nel 2012. Fra i quali, appunto, quello di “Ted”.
La storia di Prometeo inizia il 18 novembre 2013. In quel giorno la giunta decide di cambiare tutto nell’universo formazione: non più una miriade di progettini, ma un mega progetto “in house”, affidato al Ciapi di Priolo, finanziato appunto per 35 milioni con un programma di 311 corsi e 1.415 dipendenti. Appena quattro mesi prima, però, Ted si era rivolta alla Regione per chiedere conto e ragione di un progetto da 387 mila euro presentato nel 2012 e da allora rimasto nella lista dei corsi “ammessi ma non finanziati”, sottolineando un passaggio dell’avviso 20: “In caso di mancato avviamento di uno o più dei corsi di formazione previsti all’interno di un pacchetto formativo approvato, le relative risorse, che si rendano disponibili, verranno destinate all’attivazione dei pacchetti formativi ‘Ammessi ma non finanziati’”. Insomma: quelle risorse, secondo Ted, spettavano al progetto dell’ente monrealese. Il 14 ottobre era stata la stessa Regione ad ammetterlo: “Il paragrafo 4 – aveva specificato il responsabile del procedimento, Domenico Giubilaro – obbliga l’Amministrazione, in presenza di mancato avviamento di corsi approvati, a finanziare i progetti collocati nella posizione immediatamente successiva di graduatoria”.
In primo grado, però, il Tar aveva bocciato le richieste di Ted. Per i giudici amministrativi, infatti, “dalla complessiva lettura dell’avviso pubblico 20/2011 non si evince la presenza di un obbligo per la Regione di assegnare le somme derivanti dal mancato avviamento o dalla revoca dei progetti finanziati ai percorsi formativi ‘ammessi ma non finanziati'”. Così non è secondo il Cga, che con l’ordinanza scritta mercoledì e depositata oggi (numero 23/2015, presidente Marco Lipari, estensore Giuseppe Barone, consiglieri Hadrian Simonetti, Silvia La Guardia e Giuseppe Mineo) ha rinviato gli atti al Tar per una decisione nel merito. Nel frattempo, i 35 milioni tornano alla Regione. In attesa di una decisione definitiva.

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17 Gennaio 2015, 06:30

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