CATANIA – Ancora colpi di scena nella vicenda che ruota attorno all’affidamento dell’incarico di direttore generale dell’Università degli Studi Catania. I colloqui per individuare la figura di direttore per il momento non si rifaranno. Lo ha stabilito il Cga che ha accolto il ricorso presentato da Candeloro Bellantoni, l’attuale direttore, che rimarrà dunque al timone dell’Ateneo almeno fino a febbraio 2018, fino a quando cioè è fissata la prossima udienza del procedimento intrapreso da Lucio Maggio, l’ex direttore, che, escluso dai colloqui, aveva contestato dinanzi al Tar la procedura di selezione messa in atto dall’ateneo. A luglio, infatti, il Tar si era espresso favorevolmente accogliendo il ricorso presentato da Maggio.
Ma il Cga oggi dà ragione all’Università che aveva invece sollevato la questione della corretta giurisdizione del caso. L’Ateneo di Catania ritiene infatti che la trattazione del procedimento sia di competenza del Tribunale ordinario (del Lavoro) e non del Tar, e che non spetti dunque a quest’ultimo esprimere un giudizio sulla controversia in esame. “Considerato che il regolamento di giurisdizione non appare manifestamente infondato e che non sussistono ragionevoli esigenze cautelari”, si legge nell’ordinanza emessa dalla Camera di Cga presieduta dal presidente Carlo Deodato. Su questo punto si attende ora il pronunciamento della Corte di Cassazione a cui Bellantoni è ricorso per fare chiarezza.