PALERMO – Saracinesche aperte e luci accese fino a tarda notte, ragazze in mise succinte, viavai continuo e file sospette fuori dalla porta. Chi abita in via Emilia non ha dubbi: dietro i separè viola del centro massaggi cinese al civico 45 C, a cui sono stati posti i sigilli, si celava un giro d’affari osè. Residenti e commercianti della zona a pochi passi da viale Croce Rossa dichiarano di aver sospettato sin dall’inizio che tra quelle mura le ragazze cinesi si prostituissero: “Non ci voleva una laurea per capire cosa succedesse lì dentro – dice il titolare di un’attivita commerciale presente nella via che vuole rimanere nell’anonimato -. Ogni giorno si assisteva ad una sfilata di malcostume e indecenza. Ragazze con gonne e maglie quasi inesistenti, una clientela prettamente maschile che affollava i marciapiedi fino e oltre la mezzanotte. Insomma, la gente non è mica stupida”.
Il centro, aperto da circa venti giorni, aveva sostituito lo storico negozio d’oggettistica Excelsior. “Una mancanza di decoro per una zona residenziale della città come questa”, lamentavano i residenti che dal giorno dell’apertura hanno più volte segnalato la vicenda alle forze dell’ordine. Poi, ieri, il raid dei carabinieri della compagnia di San Lorenzo che hanno fatto sgombrare i locali. “Era ora – incalza Francesca M. -. Sapevamo tutti che in questi locali avveniva qualcosa di strano. Io e mio marito, al rientro dal lavoro la sera, notavamo spesso degli uomini passeggiare davanti al portone, in attesa di essere ricevuti. Finalmente qualcosa si è mosso, non potevamo restare inermi”.
Dal massaggio con olio caldo a quello a quattro mani, dal bagno aromatico con essenze floreali ai più rilassanti percorsi benessere: tante le offerte esposte sui cartelloni all’entrata del centro massaggi cinese. E così, tra i residenti, c’è anche chi nei giorni scorsi in buonafede aveva provato ad usufruire dei servizi ottenendo però una porta in faccia. “All’inizio pensavo fosse realmente un luogo di benessere e relax – racconta Maria Catalano -. Quando ho sbirciato e chiesto informazioni, però, è successa una cosa strana che mi ha insospettito: la signora all’ingresso ha chiuso violentemente la porta. Da lì ho capito che qualcosa non andava, e certo non sono un uomo, adesso capisco la sua reazione – prosegue in tono ironico -. Ogni giorno si presentava una folla enorme qui sotto. La chiusura era inevitabile”.