PALERMO – Nessuna ripercussione negativa sull’equilibrio e la stabilità dei conti della Regione Siciliana dalla sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato le variazioni di bilancio approvate dall’Ars a fine 2020. La rassicurazione arriva dal governatore, Renato Schifani, e dall’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, dopo quanto raccontato da LiveSicilia in merito al pronunciamento dei giudici della Consulta. “Abbiamo preso atto dell’ultima sentenza – dicono Schifani e Falcone – ma si tratta di un atto che non produce alcuna ripercussione negativa sull’equilibrio e la stabilità dei conti regionali”. Il governatore e l’assessore all’Economia, che hanno esaminato con gli esperti di Palazzo d’Orleans le possibili ripercussioni della sentenza, si dicono “determinati” a proseguire nel percorso di riordino finanziario della Regione “e di proficua collaborazione con tutti gli organi dello Stato”. Il tutto “anche nell’ottica di ridurre sempre più i contenziosi in sede costituzionale e accrescere la credibilità della Regione”.
Falcone: “Accogliamo con serenità il giudizio della Corte”
Falcone entra poi nel merito del giudizio espresso dalla Consulta. “Possiamo accogliere con serenità l’autorevole giudizio della Corte poiché la norma impugnata era già stata abrogata dal legislatore regionale lo scorso dicembre. Si trattava, infatti, di una clausola di salvaguardia del valore di 421 milioni, maturata nel 2020 nell’ambito delle misure di recupero del disavanzo aggiuntivo della Regione rilevato nel 2018”.
E ancora: “L’utilizzo di tali fondi sarebbe scattato qualora l’iter legislativo del piano di rientro decennale, pattuito fra Stato e Regione, non si fosse completato. La norma era stata impugnata dal Consiglio dei ministri per la genericità con cui si individuavano le coperture della clausola. Oggi, tuttavia, parliamo di una norma superata, la cui abrogazione era stata anche caldeggiata dal Ministero delle Finanze già nei mesi scorsi”.