Velocità, distrazione, cellulari| E in città è allarme per i pedoni

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19 Maggio 2018, 06:30

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PALERMO – Uno sguardo allo smartphone, l’invio di un messaggio, il piede che preme sull’acceleratore. Trasformarsi in un pericolo per sé e per gli altri è purtroppo sempre più semplice per gli automobilisti che percorrono strade urbane ed extraurbane. Solo in città, dall’inizio dell’anno, sono cinque le persone che hanno perso la vita dopo essere state investite, un trend tristemente simile a quello dello scorso, durante il quale sono rimasti uccisi tredici pedoni.

Un allarme senza fine che ha toccato il suo apice soltanto pochi giorni fa, con la morte di Angela Merenda e Annamaria La Mantia, madre e figlia travolte da un 35enne a bordo di un’auto senza assicurazione, in via Fichidindia a Brancaccio. L’uomo aveva la patente scaduta, dopo l’impatto non si è fermato a prestare soccorso e si è dato alla fuga, per essere rintracciato dai carabinieri poche ore dopo. Uno schianto violentissimo, avvenuto nei pressi della chiesa evangelica da cui le due donne stavano uscendo. Si tratta di una strada lunga e stretta, in cui non è presente il marciapiede e dove l’illuminazione è scarsa.

Nella via il limite di velocità è di 30 chilometri orari, le indagini della polizia municipale puntano anche anche ad accertare di quanto l’automobilista l’avesse superato. Soltanto ventiquattro ore prima, per un altro pedone si erano spente le speranze. Salvatore Parisi, 75 anni, è morto in un letto di ospedale a distanza di un mese e mezzo da un terribile incidente. L’anziano era stato investito a fine marzo da una moto in viale Regione Siciliana, all’altezza di via Mango, poco distante dalla rotonda di via Belgio. Era stato falciato sulla corsia laterale, mentre attraversava la strada, da un 54enne a bordo di uno scooter Yamaha XC.

A fine aprile stesso destino per Giovanni Marcianò, 57 anni: è deceduto dopo dieci giorni di agonia al Civico, dove era stato trasportato in condizioni gravissime. In questo caso a travolgere l’uomo non è stato un veicolo, ma il tram. Il tragico incidente si è verificato in viale Regione Siciliana, nei pressi di via Perpignano.

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Nove, in tutto, gli incidenti mortali da gennaio ad oggi rilevati dall’Infortunistica della polizia municipale, più della metà riguardano i pedoni, tra cui anche Gaetana Impellari, ottantenne investita in via Pietro Scaglione al Cep e morta dopo due mesi in ospedale. Anche lei era stata travolta mentre attraversava la strada. Una scia di incidenti gravissimi che registra anche dei feriti, tuttora ricoverati. Come una donna di 59 anni investita a Borgo Nuovo tre settimane fa e il ragazzo travolto in via Ernesto Basile, nei pressi dell’ingresso della cittadella universitaria.

Tra la fine di aprile e i primi di maggio, paura anche per chi si trovava al Foro italico e per una madre e una bimba in piazza Noce. Nel primo caso un’auto è piombata sul marciapiede vicino al prato e tre persone sono state soccorse dal 118.La donna e la piccola sono invece state colpite di striscio e la bambina, che si trovava sul passeggino, ha riportato un lieve trauma cranico.

Per contrastare l’escalation di casi, i controlli delle forze dell’ordine sono stati potenziati. I risultati confermano una tendenza preoccupante: la maggior parte degli automobilisti è stata infatti sorpresa con il cellulare alla guida. In tutto 23 persone sono state multate in strade centralissime, da via Dante a via Sciuti. Dalle loro patenti sono anche stati decurtati cinque punti.

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19 Maggio 2018, 06:30

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