PALERMO – La Regione dice sì alla sanatoria su verande e balconi, facendo uscire la Sicilia dall’impasse e soprattutto sbloccando il mercato immobiliare di Palermo. Con una circolare, infatti, il Dipartimento all’Urbanistica dell’assessorato regionale al Territorio ha spiegato che l’articolo 20 della legge 4/2003, che consente la sanatoria di verande e balconi, è ancora in vigore.
Il caso era nato lo scorso ottobre quando il Comune di Palermo, sulla base di un parere della propria Avvocatura, aveva emanato una circolare con cui decretava lo stop alle sanatorie di verande e balconi (clicca qui per leggere il servizio di Livesicilia che parlò del caso). Un provvedimento non da poco, se si considera che la mancata sanatoria, e quindi la permanenza di un abuso edilizio, è un ostacolo alla compravendita delle case. In pratica se una casa ha una veranda abusiva, e questa non è sanabile, per poterla vendere o acquistare bisogna rimuovere l’abuso e quindi la veranda: una spesa non indifferente. Fino all’agosto scorso la sanatoria era possibile e quindi non c’erano problemi, ma da inizio settembre, cioè dall’entrata in vigore della legge 16 che recepisce il testo unico sull’edilizia con 15 anni di ritardo, a Palermo tutto si era bloccato. L’Ars infatti non si è limitata a recepire il testo nazionale, ma ha apportato alcune modifiche anche alle proprie norme.
Morale della favola, secondo il Comune di Palermo il comma che consentiva la sanatoria di balconi e verande era saltato e gli uffici non hanno più accettato richieste gettando nel panico geometri, architetti e agenti immobiliari. Se una veranda non è sanabile, bisogna rimuoverla e questo costa: un aspetto che nei fatti ha complicato le trattative, arrivando in alcuni casi a bloccarle. Il tutto ha avuto conseguenze negative specie a Palermo, dove moltissimi appartamenti hanno una veranda chiusa in modo non regolare.
La Regione è però intervenuta per mettere fine al caos. “Le nuove norme – si legge nella circolare – hanno ingenerato dubbi interpretativi e applicativi al presunto conflitto con le norme regionali pregresse, ritenendo in alcuni casi implicitamente abrogate tutte le disposizioni che contenevano riferimenti a titoli abilitativi non più attuati. Una serie di criticità sono state evidenziate in particolare dal comune di Palermo”. Palazzo delle Aquile, secondo la Regione, avrebbe “fornito una interpretazione non del tutto coerente con riguardo all’applicazione dell’articolo 20 della legge regionale 16 aprile 2003 numero 4”.
Secondo la Regione, la norma del 2003 è “speciale” e quindi non può essere abrogata da una norma generale e quindi le verande possono essere ancora sanate. Per la gioia di chi deve vendere o comprare casa a Palermo.