Via Cuturi al buio, residenti: | “Abbiamo paura ad uscire”

16 Novembre 2015, 17:55

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CATANIA – A partire dalle 17, quando il sole comincia a tramontare, abbassano le tapparelle e chiudono a chiave le porte di casa, imprigionati nelle proprie abitazioni in attesa che il loro appello venga ascoltato. È così che vivono da circa un mese le famiglie residenti in via Cuturi, stradina storica a pochi passi da piazza Palestro a Catania. La stradina infatti da qualche settimana non gode più dell’illuminazione pubblica, destando insicurezze e paure in chi vive nella zona.

La denuncia. “Mia madre è molto anziana e ha l’invalidità per non vedenti poiché riesce a vedere solo a pochi centimetri dal suo naso e quella luce per lei è basilare – dichiara al nostro giornale la signora Rosa, mamma di una residente – qui la gente ha paura ad uscire di casa, potrebbe succedere la qualunque senza che nessuno se ne accorga”.

Stando a quanto denunciato dagli abitanti pare che siano state molte le segnalazioni inviate all’amministrazione, senza però ricevere mai risposta né tantomeno una soluzione al disagio.

“È come se stessimo chiedendo qualcosa di impossibile – prosegue la signora Rosa – mia madre è una contribuente come tanti di quella via a pagare le tasse, questa situazione è inammissibile!”.

Non soltanto via Cuturi. “Il problema riguardava tutto il quartiere, da via bianchi e via purgatorio e cosi tutte le altre… – prosegue la nipote di un’altra residente – tengono le luci a bassa tensione ad uso lumino, così non si può andare avanti”.

La replica dell’assessore Bosco. “Le recenti scariche elettriche verificate nel corso degli ultimi temporali hanno messo k.o. molte lampade a led installate dalla vecchia giunta Stancanelli – spiega Bosco – siamo amareggiati del disagio, ma già da dieci giorni due squadre di tecnici stanno perlustrando la città sostituendo le lampade fuoriuso con altre meno sensibili alle intemperie. Alla luce di quanto segnalato – conclude – garantisco la risoluzione tempestiva, al massimo pochi giorni, in via Cuturi”.