PALERMO – La Regione adesso fa la voce grossa. L’assessorato alle Infrastrutture ha inviato ieri una dura nota agli uffici dell’Anas con l’obiettivo di sollecitare la presentazione del progetto per la bretella provvisoria sulla A19. Un momento che la Sicilia, spezzata in due da ormai 20 giorni dopo il cedimento del viadotto Himera, attende con ansia.
La scadenza per la presentazione del progetto era stata messa nero su bianco ormai due settimane fa dall’assessore alla Infrastrutture Giovanni Pizzo. Sette giorni, a partire da giovedì 16 aprile era l’indicazione arrivata alla Regione dall’ufficio di Progettazione di Roma diretto da Ugo Di Bennardo e dalla direzione compartimentale siciliana, che lavorano insieme sull’emergenza.
Ma il week-end è trascorso senza che dall’Anas trapelasse alcuna notizia. Un silenzio che ha continuato a perdurare. Almeno fino a questa mattina. La nota della Regione all’azienda autonoma delle strade, infatti, non ha ancora ricevuto nessuna risposta.
In attesa di comunicazioni ufficiali da parte dell’Anas, si continua ad attendere, dunque. E intanto a pagare il prezzo più caro sono automobilisti e autotrasportatori. I tempi della Palermo-Catania si sono allungati di oltre un’ora mentre i mezzi pesanti sono costretti a percorrere la A20, autostrada a pagamento, per fare da spola tra il capoluogo ed il comune etneo.
E all’orizzonte, dei disagi non si intravede ancora la fine. Dal momento in cui inizieranno i lavori sulla A19, secondo il cronoprogramma fornito dall’Anas alla Regione, dovranno passare novanta giorni per l’apertura della bretella provvisoria. Se il cantiere si insediasse oggi, insomma, si arriverebbe quasi ad agosto. Intanto occorre fare i conti con la mancanza del progetto. E oggi dagli uffici dell’assessorato hanno fatto sapere che la pazienza si sta ormai esaurendo. Quella di molti siciliani, probabilmente, si è già esaurita.