“Sorpassi folli e limiti superati | Viaggio sulla statale maledetta

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19 Gennaio 2014, 06:25

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PALERMO – Un viaggio sul filo del rasoio, durante il quale il piede preme con cautela l’acceleratore. I nomi di Maria Luisa, Rosa e Alberto, rimbombano ancora nella mente di chi sa la storia di quella strada ed è al corrente di quante persone abbiano perso lì la propria vita. Un lettore di LiveSicilia chiede che vengano accesi, ancora una volta, i riflettori sulla strada statale 624 Palermo-Sciacca, un’arteria lunga quasi 83 chilometri, che attraversa una larga fetta di Sicilia, detta a “scorrimento veloce” perché non tocca alcun centro abitato. Salvo Bellomo torna a casa dopo un breve tragitto a bordo della propria auto con la sua famiglia, quanto basta per essere avvolto dalla paura e lanciare l’allarme: “E’ una strada per i delinquenti – dice – per chi effettua sorpassi senza criterio, per chi non pensa all’incolumità altrui”.

Nel dettaglio, Bellomo scrive: “Sono appena rientrato da Sciacca e ho percorso la famigerata statale 624, teatro di incidenti, di lutti, di tragedie. L’ho percorsa al di sotto dei limiti, ma sempre senza intralciare chi mi seguiva. Come un retto padre di famiglia. Ho assistito a sorpassi ai confini della realtà – spiega – gente che con la strada viscida ti sorpassava in curva sfiorando chi veniva in senso opposto. Sotto Altofonte, poi, roba da matti. Nessuno che rispettava la doppia linea continua, sorpassi anche a destra. I limiti superati da tutti, compresi i camper. Poi – si chiede Bellomo – diamo la colpa alla strada? Si piange dinanzi gli obitori maledicendo questo o quell’ingegnere? La colpa è di chi guida irresponsabilmente. Questo mio sfogo – conclude – solo per commemorare chi, da povero rispettoso delle regole, si è trovato davanti uno di questi pazzi al volante con famiglia al seguito. Nessuna pattuglia da Sciacca a Palermo, strada di nessuno”.

In ordine di tempo, le ultime croci sull’asfalto della Palermo-Sciacca, sono quelle del piccolo Alberto Titone, della madre Maria Luisa Mergola e la nonna del bimbo, Rosa Pilo. Era il 13 novembre scorso quando la loro auto si scontrò con quella di due anziani, anche loro morti sul colpo. Ma sono più di dieci le vittime del 2013 sullo scorrimento veloce per il quale anche i sindaci di ogni Comune attraversato hanno più volte chiesto provvedimenti. All’altezza del bivio contro il quale punta il dito Salvo Bellomo, una decina di giorni fa si è verificato un maxi tamponamento, nel quale sono rimasti feriti cinque automobilisti, una donna, in condizioni gravi, era stata trasportata in ospedale. Il tratto di strada era stato chiuso al traffico e aveva preso vita un inferno che per i pendolari è ormai quasi quotidiano: auto incolonnate, intrappolate nel traffico, proprio come è successo la scorsa domenica, quando un altro incidente ha paralizzato lo socrrimento veloce. Un ragazzo di 21 anni, D.M, è uscito fuori strada all’altezza dello stesso bivio di cui parla Bellomo ed è stato ricoverato al civico con prognosi riservata. E, nel frattempo, la paura aumenta.

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Il pensiero di chi spera di tornare sano e salvo a casa, infatti, va a Gaetano D’Angelo, 36 anni, ingegnere nucleare originario di Enna ma residente a Palermo, dove aveva uno studio professionale. D’Angelo è morto nello scontro frontale tra la sua auto, una Peugeot 207 ed un tir, l’anno scorso. Sulle stessa strada sono morti Claudio Sutera, 21 anni, di Palermo, Antonio Alioto, 19 anni di Porticello, e Fiorella Villanova, 29 anni, di San Giuseppe Jato. Nel luglio del 2012 un altro incidente, in cui morirono Giovanni Ragusa 35 anni ed Emanuela Guddemi di 32, marito e moglie. Una lunga scia di sangue che sembra inarrestabile, per fronteggiare la quale erano partiti i controlli con il telelaser, volti a multare gli automobilisti che superano il limite che va dai 40 ai 90 chilometri orari a seconda del tratto.

“E’ in base alla disponibilità delle nostre auto – spiegano dalla Polstrada – che il nostro tratto di competenza viene pattugliato. La priorità va alle autostrade, per quanto ci riguarda, la nostra area di controllo è qualle fino al chilometro 34, ovvero il bivio per Camporeale”. Già, perché nel suo tratto iniziale di via Ernesto Basile, la statale Palermo-Sciacca è di competenza anche della polizia municipale di Palermo, almeno fino ad Altofonte. Da Camporeale in poi, i controlli vengono invece effettuati dai carabinieri della compagnia di Monreale. E per quanto riguarda gli interventi di manutenzione volti alla sicurezza, negli scorsi mesi l’Anas ha effettuato una serie di lavori, dal rifacimento della segnaletica orizzontale, alla realizzazione di un pannello che segna la velocità delle vetture in transito.

“Gli utenti ci avevano segnalato che molte persone superavano il limite di 90 chilometri orari – hanno spiegato dall’Anas – , per questo abbiamo installato il pannello, che rileva la velocità all’inizio del viadotto Oreto, all’altezza del chilometro 1,5. Ma l’alta velocità resta la causa più frequente degli incidenti – hanno precisato – nonostante i sorpassi siano impediti dalla striscia continua”. Una striscia da poco rifatta, quindi, che però non dissuade gli automobilisti meno prudenti. Intanto, ci sono in cantiere nuovi interventi da parte dell’Anas, dalla riqualificazione del manto stradale dal chilometro zero, fino al chilometro 34,8 – lavori per dodici milioni di euro partiti recentemente la cui conclusione è prevista per la fine di aprile – la sostituzione delle barriere ed il rifacimento della pavimentazione, in particolare lungo i viadotti. tra questi, quello che ha “collezionato” la maggior parte dei tragici incidenti recentemente avvenuti, è proprio il viadotto Oreto.

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19 Gennaio 2014, 06:25

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