CATANIA – Quello che resta è lo scheletro della struttura. Questa mattina lo scenario era di estrema desolazione al viale Africa dove ancora si sentiva l’odore di fumo. L’incendio scoppiato ieri mattina alle 9,30 in pochi minuti ha ingoiato l’ex raffineria di zolfo a pochi passi dall’ex palazzo delle poste. Davanti al cancello una transenna abbandonata, mentre nella parte posteriore vicino alla ferrovia e nella zona confinante con la sede della Multiservizi ci sono ancora i nastri bianchi e rossi posti ieri dai Vigili del Fuoco che hanno lavorato fino a ieri sera per domare il rogo. E restano ancora senza risposta gli interrogativi sulla causa del fuoco.
E’ iniziata la procedura per arrivare a una stima precisa dei danni. Alcuni tecnici del Comune, questa mattina, (guarda la foto) hanno effettuato una breve ricognizione per conoscere da vicino l’entità dei danneggiamenti. Un passo questo che segue il vertice convocato ieri a Palazzo degli Elefanti dal vicesindaco Marco Consoli, e a cui hanno partecipato l’assessore alla Cultura Orazio Licandro, il Capo di Gabinetto Massimo Rosso e diversi tecnici comunali. Un incontro organizzato solo dopo aver appurato che si trattava di un immobile del patrimonio comunale: perchè in un primo momento il convincimento era che fosse una struttura di proprietà di Virlinzi. Invece quello che le fiamme hanno devastato è il palazzo che dovrebbe ospitare un museo.
“Proprio per valorizzare l’immobile, il 30 dicembre 2014, con delibera di Giunta, – così si legge in una nota – l’amministrazione comunale aveva approvato un atto di indirizzo politico per la stipula dell’affidamento in uso all’Accademia di Belle Arti di Catania affinché nell’immobile venisse allocata la nuova sede dell’Accademia stessa, i laboratori e venisse realizzata una Galleria di Arte Moderna e Contemporanea”.
Secondo i vertici del Comune non tutto sarebbe perso e il progetto è ancora realizzabile. Resta, però, l’incognita finanziaria: l’incendio ha devastato l’intera struttura su più punti. Consoli non si “scoraggia” e annuncia che saranno rimessi in “circolo le risorse economiche rimaste da parte e trovandone altre”.
L’assessore Licandro ha già indicato dei percorsi per ottenere finanziamenti. “Con il direttore dell’Accademia di Belle Arti, Virgilio Piccari, abbiamo pensato di utilizzare anche lo strumento dell’Art Bonus una delle misure varate dal ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini per il recupero e la valorizzazione dei beni culturali”.
Questi gli annunci su cui vigilare. L’unico fatto resta uno: un bene pubblico è stato per anni abbandonato e un incendio lo ha distrutto.