Avvocato contro il vigile inflessibile | Processo chiuso, vince il buon senso

di

22 Settembre 2015, 06:15

2 min di lettura

PALERMO – Né la parte civile, né la procura generale hanno fatto appello. Diventa definitiva l’assoluzione del vigile urbano Fabrizio Romeo. Alla fine ha prevalso il buon senso, testimoniato dalla scelta dell’avvocato Jimmy D’Azzò di “rispettare” la sentenza di primo grado. Pur ribadendo le proprie ragioni, il penalista ha evitato che finisse per apparire come una questione personale fra lui e il vigile con il quale arrivarono ai ferri corti. Anzi, presto si stringeranno pure la mano grazie alla “mediazione” del difensore di Romeo, l’avvocato Emilio Chiarenza. Il poliziotto municipale più temuto della città, recordman di multe era accusato di abuso d’ufficio, falso e minacce.

Il 12 aprile 2012 la macchina di D’Azzò era parcheggiata in divieto di sosta davanti ad un panificio di via Alcide De Gasperi. Romeo multò il penalista che non aveva contestato la punizione per l’infrazione commessa, ma il comportamento di Romeo. Aveva chiesto al vigile che gli consegnasse subito la multa, essendo presente sul posto. Ed invece Romeo gli disse che la notifica gli sarebbe arrivata a casa. Gli animi si scaldarono. Nella sua querela, D’Azzò raccontò che alla sua richiesta di ricevere la multa, il vigile lo invitò ad andare via, altrimenti avrebbe chiamato il carro attrezzi.

Articoli Correlati

Nella motivazione della sentenza di assoluzione il comportamento del vigile è stato giustificato dal traffico di quel giorno di aprile che gli impedì di “accontentare” l’avvocato. Che ne aveva fatto una questione di principio, tanto da annunciare che, in caso di condanna e di risarcimento danni, avrebbe devoluto la cifra in beneficenza. Ed invece arrivò l’assoluzione, dopo che l’allora comandante dei vigili Serafino Di Peri e il vice, Vincenzo Messina, che oggi guida la polizia municipale, fecero quadrato attorno a Romeo: “Meno male che ci sono agenti inflessibili come lui”, dissero in aula. Perché inflessibile Romeo lo è davvero. Ne sanno qualcosa i colleghi da lui multati per avere parcheggiato la macchina in divieto di sosta davanti alla caserma di via Dogali.

Pubblicato il

22 Settembre 2015, 06:15

Condividi sui social