02 Maggio 2023, 15:21
1 min di lettura
PALERMO – Pasqua 2023, tradizionale periodo di raccolta del pizzo. I soldi servono anche per la famiglia di un ex latitante. Capita che il commerciante si faccia avanti di sua iniziativa per mettersi a posto. Lo hanno riscontrato i carabinieri del Nucleo investigativo nell’ultimo blitz che ha colpito la famiglia mafiosa di Villabate.
Antonino Ciaramitaro, noto commerciante di abbigliamento di Villabate indagato nell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia, avrebbe fatto da intermediario nella riscossione della tassa mafiosa pagata dal titolare di una importante società di spedizioni.
“Hai bisogno di me… viene qua”, diceva Ciaramitaro all’imprenditore. Poco dopo Ciaramitaro incontrò Vito Traina, uno degli arrestati del blitz. “Anzi che ha avuto il pensiero”, spiegava. L’imprenditore si era mosso senza che neppure venisse contatto.
Vito Traina ne parlò con Francesco Terranova che, dopo la scarcerazione per fine pena, avrebbe preso in mano le redini della famiglia mafiosa. Quest’ultimo dava le direttive: “… fai una cosa perché è giusto così 1500 glieli porti a quello degli occhiali e gli dici che glieli dà a Tonino”. “Tonino” sarebbe Antonio Messicati Vitale, boss detenuto di Villabate ed ex latitante.
Personaggio dalla storicizzata caratura criminale, Messicati Vitale nel 2011 si diede alla latitanza. Nel corso di una perquisizione nella casa di Portella di Mare, dove viveva con la madre e la sorella, i militari trovarono un video. Si vedeva il latitante seduto al tavolo di ristorante che chiedeva ad un violinista la colonna sonora del film Il Padrino. Era in un lussuoso hotel di Bali, in Indonesia, dove finì la sua fuga.
Ancora oggi la catena di solidarietà mafiosa non gli fa mancare ciò che serve. I soldi del pizzo, raccolti nei giorni della scorsa Pasqua, servivano anche per le esigenze dei suoi familiari. I fasti di quando era latitante sono ormai un ricordo.
Pubblicato il
02 Maggio 2023, 15:21