Violenza sulle donne| “Ridisegniamo Ratto di Proserpina”

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23 Novembre 2015, 12:33

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CATANIA – Violenza sulle donne: ridisegniamo “la fontana della stazione”. “Il ratto di Proserpina”, raffigurato dal gruppo scultoreo, sito in Piazza Giovanni XXIII, è una scena di violenza. Un fatto evidente al quale però pochi catanesi prestano attenzione. Per questo la Ragna-Tela, la rete che riunisce numerose associazioni catanesi, intende accendere i riflettori sul tema. In piena coerenza con la missione della rete, cioè “legare la città con i suoi luoghi e i significati che questi esprimono a una visione critica positiva o correttiva”. “L’opera in sé è bella, ma quello che sfugge a molti catanesi è che la scena, estrapolata dal bellissimo mito di Demetra e Kore, è quella di una violenza che Plutone fa alla giovane Proserpina”, spiega Anna Di Salvo.

“L’immagine prelude a uno stupro e infrange un archetipo della forza femminile”, commenta la docente e storica femminista catanese che al “ratto” oppone i “simboli di vita” legati a immagini femminili che popolano il mito classico e l’arte. Ad esempio il “gruppo marmoreo del Canova che raffigura Demetra e Kore”. Questa sarà una delle opzioni alternative che, insieme ad altre “scene d’affetto e amore” attraverso soluzioni visive concettuali che respingano simbolicamente la violenza., verranno sostituite al “ratto di Proserpina”. Un’operazione simbolica per consentire “ai catanesi di guardare con occhi svelati una scena che è di violenza”.

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L’appuntamento è per il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza maschile sulle donne, nello spazio antistante alla piazza. In quell’occasione le associazioni intitoleranno “simbolicamente la piazza a Proserpina e Cerere” e realizzeranno “una performance artistica a carattere concettuale che ha la finalità di respingere simbolicamente la scena della violenza che Plutone commette nei confronti di Proserpina, sostituendola virtualmente con una scena positiva nella quale le figure protagoniste esprimono con i loro gesti felicità e bellezza”.

“L’iniziativa vuole avere la finalità di stimolare l’attenzione e portare a riflettere le cittadine e i cittadini di Catania e chi arriva o riparte dalla nostra città, in merito al messaggio inscritto nell’opera in sé, messaggio diretto che viene recepito per lo più come l’espressione di un dato culturale stratificatosi nel tempo: ritenere normale la violenza sessuale maschile ai danni delle donne”, spiegano gli organizzatori.

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23 Novembre 2015, 12:33

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