PALERMO – Il doganiere, con in tasca un diploma di odontotecnico, faceva abusivamente il dentista in due studi. Così sostiene la Procura della Repubblica. “Non è vero”, replica la difesa. Pino Marchese, 51 anni, si deve difendere dall’accusa di esercizio abusivo della professione. Il giudice per l’udienza preliminare lo ha rinviato a giudizio e il processo inizierà nel dicembre prossimo.
L’inchiesta era partita dalle verifiche su alcuni controlli eseguiti dal doganiere Marchese, chiamato a rispondere anche di un falso. Poi, sono emerse le sue assidue frequentazioni in due studi dentistici a Palermo e Ventimiglia di Sicilia. Gli investigatori hanno raccolto delle testimonianze. Alcuni pazienti hanno negato di essere stati curati da Marchese. Altre persone, invece, tra cui una segretaria, lo hanno confermato anche se non subito. Da qui l’ipotesi che Marchese sia stato coperto.
Lui si difende. I suoi legali, gli avvocati Massimo Spoto e Carlo Riela, sono certi di potere dimostrare che l’imputato andava nei locali degli studi dentistici, di cui aveva una sorta di custodia per conto di una parente, per riscuotere gli affitti o risolvere piccoli problemi di manutenzione. Niente di illecito, dunque. Marchese fa solo il doganiere e mai ha sfruttato il suo titolo di odontotecnico per esercitare la professione di odontoiatra. Si difenderà al processo assieme ai due dentisti che, secondo l’accusa, gli avrebbero consentito di lavorare.
Per quanto riguarda l’accusa di falso i legali avevano depositato una perizia di parte che sosteneva la correttezza dell’operato di Marchese. Una perizia che, però, si scontra con la conclusione opposta raccolta dal pubblico ministero Claudia Ferrari.