Leonardi e i fondi neri | Rifiuti, la pista del riciclaggio - Live Sicilia

Leonardi e i fondi neri | Rifiuti, la pista del riciclaggio

Ecco chi sono i due uomini di fiducia dell'imprenditore finiti nel registro degli indagati.

"Mazzetta Sicula"
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CATANIA – L’inchiesta Mazzetta Sicula è solo al “pit stop”. Il fischio d’inizio per un altro round già c’è stato. I milioni di euro che Antonello Leonardi, il re del mega impianto di rifiuti della Sicilia orientale, ha fatto seppellire tra la sabbia dell’impianto di compostaggio in perfetto stile Pablo Escobar (anche se stavolta non si parla di cocaina ma di munnizza, ndr) hanno fatto alzare i riflettori della Guardia di Finanza di Catania su un altro filone collegato al traffico illecito di rifiuti.

Non sono le decine di omissis a far aprire questo nuovo binario. Che ci sarà il capitolo due dedicato alla pista del riciclaggio è scritto nero su bianco nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Stefano Montoneri. E precisamente in quelle pagine, pochissime, dedicate alle contestazioni per cui la Procura di Catania non ha avanzato richiesta di misura cautelare in carcere. E tra queste c’è il capo d’imputazione indicato con il numero nove che vede iscritti nel registro degli indagati Giancarlo Panarello e Luca Valastro, accusati “del delitto di riciclaggio perché, in concorso tra loro e con altri soggetti non identificati, ricevevano, trasferivano ed occultavano ingenti somme di denaro contante ricevute da Antonino Leonardi e provento dei delitti di traffico illecito di rifiuti”. Il reato – secondo la ricostruzione dell’accusa – è stato commesso a Catania e Lentini l’1 marzo 2019″.

Giancarlo Panarello è indicato, in diversi stralci del provvedimento, dipendente della Sicula Trasporti  e “uomo di fiducia” di Leonardi, che lo chiama “Giancarlino”.  È infatti quello che lo avverte quando dovranno esserci dei controlli (Buon giorno, oggi viene…per Bio…ispezione visiva…e poi giovedì dovrebbero venire là a Siracusa…!). Ed è anche colui che si interfaccia con i due funzionari accusati di corruzione, quello del Libero Consorzio di Siracusa, Salvatore Pecora e del dirigente dell’Arpa, Vincenzo Liuzzo e poi comunica le liete novelle al suo capo (“Hanno dato parere favorevole, e ce lo hanno fatto sapere…!!! Gli ho detto..a posto..!!!” ). Panarello, insomma, sarebbe uno degli scagnozzi nelle mani di Leonardi. A lui il compito di ‘inviare i messaggi’ ai pubblici ufficiali, a cui far comprare pure “le ceste natalizie”. E anche di ‘cummigghiare’ i milioni.

Luca Valastro è un altro dipendente di Sicula Trasporti. Anzi il “ragioniere” di Leonardi. Il suo nome entra nelle intercettazioni in modo emblematico proprio nei giorni in cui è in corso l’ispezione della Guardia di Finanza nella discarica di Grotte San Giorgio a Lentini. È fine febbraio dello scorso anno. Il gip è chiaro: “L’incarico di ripulire gli uffici dai soldi in nero e dai documenti veniva impartito da Antonino Leonardi al proprio dipendente/ragioniere Luca Silvestro Valastro”. E ancora, annota Montoneri: “Valastro veniva incaricato di ripulire gli uffici dalle “carte/appunti” riservati, per  poi consegnarli, una volta inseriti in una busta, a tale Giuseppe La Spina, dipendente della GE.S.A.C. Srl con la mansione di palista e uomo di fiducia dello stesso Leonardi. Costui li avrebbe dovuti nascondere, in un primo momento, all’interno del cantiere e, successivamente, portarli con sé presso la sua abitazione di Acitrezza”.

Nel capo di imputazione si parla del primo marzo 2019. E proprio in quella data i due indagati, Panarello e Valastro, sono protagonisti di una ‘inequivocabile’ intercettazione in cui si discute dei metodi per far sparire il denaro. Leonardi Antonino incaricava i due – riassume il gip – di ripulire il suoi uffici, raccogliendo tutte cose e consegnandole nelle sue mani, dopo averle inserite in una busta”.

Leonardi: Luchinooo, ciao bello, cosa dici… ?? Ce le hai tu te chiavi, quelle mie, di là sopra… ???
Valastro: Si…!!!
Leonardi: Dove è Giancarlino… ???
Valastro: la dentro…!l!! Lo chiamo… ???
Leonardi: Tu, te ne sali là sopra con lui, apri là, là sotto, e raccogli tutte cose…!!!
Panarello: Uhmmm…!!!
Leonardi: Le metti in una busta e me la dai a me…lll
Panarello: Va bene…!!! Luca saliamo…. ????
Leonardi: Vattene con lui …!!
Valastro: Va bene…!!!
Leonardi: E poi mi chiami, Giancarlo…!!!
Panarello: Va bene…!!!!

Ma come avrebbe fatto Leonardi a creare fondi neri? Il gip dopo aver analizzato le carte depositate dal pm Marco Bisogni, che coordina la delicata inchiesta della Guardia di Finanza, ricostruisce il sistema: “Le ingenti provviste di danaro contante nella disponibilità dell’imprenditore Leonardi, detenute sia presso l’abitazione sia presso gli uffici dell’impianto di discarica, venivano create grazie alla pratica illegale che l’imprenditore era solito porre in essere con i propri fornitori (sia di beni, ma soprattutto di servizi, ed in particolare con le ditte di autotrasporto). A fronte degli assegni ricevuti per il pagamento delle loro fatture emesse nei confronti delle società riconducibili a Leonardi per i lavori effettuati, i titolari delle ditte erano obbligati – argomenta il giudice –  a restituire, in danaro contante, parte dei pagamenti ricevuti dall’imprenditore stesso”. Le jeux sont faits. La roulette gira. Ma pare che stavolta Leonardi abbia proprio sbagliato il numero su cui puntare. Forse il re Mida ha perso i suoi poteri.

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