Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa, cosa ne pensa dell’ordinanza del presidente Musumeci sulla chiusura degli hotspot per migranti e tutto il resto?
“L’ordinanza di Musumeci ha un solo merito: quello di far tornare al centro dell’attenzione il problema delle migrazioni e di rompere il silenzio assordante del presidente del Consiglio e del governo su una emergenza drammatica, questo è il vero sbaglio”.
Lei più volte ha denunciato le condizioni estreme di Lampedusa. Ha scritto una lettera pubblica al premier Conte. Ha avuto risposta?
“Nessun riscontro. Chiariamo: l’ordinanza di Musumeci è un errore, non funziona perché si occupa di cose per cui la Regione non ha pertinenza. Chiudi gli hotspot? E dove le metti le persone? Però ha smosso le acque”.
C’era bisogno?
“Dico soltanto che a livello nazionale non c’è una strategia. Non si affronta il problema che era già grave, ma non dimentichiamoci che c’è l’emergenza Covid. Non si può risolvere una situazione del genere con gli strumenti della normalità. Sbaglia questo governo, come hanno sbagliato tutti gli altri a non esprimere un giudizio né una politica. Ripeto: è una questione del governo nazionale”.
Come valuta l’azione della ministra Lamorgese?
“Ha fatto degli sforzi anche encomiabili, ma mi pare che sia rimasta sola. Come devo dirlo? Manca la linea. Qual è il motivo che impedisce di riconoscere lo stato d’emergenza?”.
Molti, nel leggere le sue parole, trasaliranno, visto che lei è un uomo di sinistra e ha ripreso la tessera del Pd. Pronto a rivestire il ruolo, variamente declinabile, del ‘compagno che sbaglia’?
“Ognuno è compagno a modo suo e qui c’è un dato di fatto. Come fai a dire di essere di sinistra, se non risolvi i problemi e non ascolti le persone?”.
