Un imprenditore: "Stop a piscine e palestre mi costringe a chiudere" - Live Sicilia

Un imprenditore: “Stop a piscine e palestre mi costringe a chiudere”

Parla il titolare di un negozio di articoli sportivi: “Durante il lockdown ho avuto una perdita di 80mila euro“
DPCM CORONAVIRUS
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PALERMO – L’ultimo Dpcm, presentato domenica 25 ottobre dal Governo, costringe alcune attività a chiudere alle 18 (bar e ristoranti) e altre ad uno stop per almeno un mese; tra queste le sale bingo, centri scommesse, cinema, teatro, centri benessere, centri termali, piscine e palestre.

La chiusura di queste attività costringe, di conseguenza, altre a fermarsi, con le problematiche che ne conseguono per i titolari, consapevoli che restando aperti avrebbero soltanto dei costi da sostenere senza poter avere degli incassi, ma anche per i lavoratori dipendenti costretti ad andare in cassa integrazione.

Una delle attività costrette a chiudere è “Master Nuoto”, che non rialzerà la propria saracinesca almeno fino al 24 novembre. Ad annunciare tale scelta è, tramite la pagina Facebook del negozio, Enrico Lo Verde titolare dell’attività che, con un pizzico di ironia, ringrazia il Governo per la chiusura di determinate attività ma non per la sospensione delle tasse.

Lo Verde, raggiunto telefonicamente, non nasconde la propria delusione per l’ultimo Dpcm “Non vengo considerato dallo Stato perché la chiusura della mia attività l’ho decisa io. Ho chiuso perché non avevo incassi, adesso non devo pagare i dipendenti che sono tutti in cassa integrazione. Continuiamo la vendita dei prodotti solo online. Per me è una tragedia perché -continua Lo Verde – dallo Stato non vengo considerato che, con furbizia, ha fatto questa scelta chiudendo alcuni sport e non alcune attività che così non devono chiedere contributi”.

“A fine mese non potrò pagare gli F24”

“Gli aiuti dallo Stato arriveranno, se arriveranno, per bar, ristoranti, associazioni dilettantistiche, che prenderebbero pochi spiccioli e non vedrebbero risolti i loro problemi. A me – dichiara Lo Verde – durante il lockdown sono arrivati seicento euro di bonus, ma ho dovuto pagarne ben 950. Le partite IVA non ce la fanno più. Io – continua un dispiaciuto Lo Verde – a fine mese avrei dovuto pagare degli F24 ma non potrò farlo perché manca la liquidità. Non possiamo avere nemmeno dalle banche perché ho deciso io di mia spontanea volontà di chiudere”.

“Clikday della Regione è stato un flop”

“Durante il lockdown ho avuto una perdita di ben 80 mila euro e so che non torneranno più. Abbiamo sentito diverse promesse ma non c’è stato dato nulla. Anche il clickday della Regione Siciliana poteva essere d’aiuto, ma è stato un flop. Io avrei dovuto ricevere circa 53 mila euro, poi hanno cambiato dicendo che sarebbero stati 35 mila e, infine, tutti quelli che hanno fatto richiesta dovranno dividere le somme che saranno circa 2000 euro a testa. Sempre – conclude Lo Verde – se verranno distribuiti perché entro il 31 dicembre dovranno essere erogati questi fondi oppure torneranno indietro. Continuare così non è assolutamente facile”.

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